MESSINA. Diciassette milioni di euro in investimenti entro il 2019, ristrutturazione delle infrastrutture, riduzione significativa delle perdite lungo le condotte, risanamento delle condotte idriche e fognarie, riequilibrio contabile e amministrativo: si compone di passaggi essenziali il piano per il futuro prossimo dell’Azienda acque di Messina, che prevede anche il recupero dei circa 6 milioni di morosità che si registrano ogni anno e dei 92 milioni di morosità accumulati nel passato. Un credito che “ha causato forti problemi economico-finanziari all’Azienda e ha impedito di fatto gli investimenti necessari per migliorare la rete e la dotazione idrica della città”. Per questo, a partire da oggi, comunica l’azienda idrica, è stato rafforzato il servizio di recupero crediti con l’aumento delle azioni che porteranno a eseguire riduzioni e sospensioni di fornitura dell’acqua già nei prossimi giorni. 

Per il biennio 2017-2018 e fino al 2019 abbiamo già programmato oltre 17 milioni di euro di investimenti”, spiegano presidente e direttore generale dell’Amam, Leonardo Termini e Claudio Cipollini. Una quota delle somme necessarie deriva dai fondi del Master Plan dell’Area Metropolitana. Allo stesso tempo, l’azienda sta procedendo anche con la ricerca di fondi europei e multi livello (Piano Juncker, fondi nazionali, fondi regionali). A queste risorse si aggiungerà il recupero delle morosità: “Quella del recupero crediti e di una efficace politica contro la morosità è un’operazione indispensabile e fondamentale – affermano i vertici di Amam Spa – E ciò sia sotto il profilo economico-finanziario, perché è di tutta evidenza che il venir meno di risorse per decine di milioni significa rendere insostenibile l’attività di un’azienda, sia sotto il profilo che diremmo di responsabilizzazione dei cittadini-utenti: non pagare quanto dovuto non può diventare un’abitudine consolidata

Dal punto di vista dei numeri, la situazione dei crediti vantati da Amam e non esigiti è la seguente: oltre il 20% degli abitanti e delle imprese e dei commercianti non paga i consumi ed è moroso. Su 88.459 utenze complessive a cui Amam distribuisce l’acqua e ritira liquami, 63.201 (71,5%) è moroso per un tasso di morosità del 23,25% su base annua. Sul totale dei morosi, il 61% sono famiglie (54.291) per un totale di 41 milioni di euro complessivi, ai quali si aggiungono i condomini (circa 46.000) per altri 35 milioni. Le utenze domestiche non pagate assommano quindi a 76 milioni di euro.

Ci sono poi imprese, negozi, alberghi e ristoranti morosi per un totale di oltre 12 milioni di euro. Solo il 30% di tutte le utenze, pari a 26.000 utenze, è completamente in regola con i pagamenti. La stessa Pubblica Amministrazione ha oltre 4 milioni di euro di debiti con 168 enti (compresi ospedali e cliniche ) dei 191 che sono morosi con l’Amam.

La situazione è insostenibile e incredibile”, sostiene il Presidente Termini. “L’Amam ha accumulato 92 milioni di crediti negli ultimi 15 anni con cittadini, condomini, imprese, negozi, alberghi, ristoranti. La soluzione per contribuire a risolvere il problema della distribuzione dell’acqua è anche fare ciascuno la propria parte, compreso, evidentemente, il pagamento delle utenze”.

Il mancato incasso di 5-6 milioni di euro ogni anno ha impedito finora di poter programmare e realizzare gli investimenti adeguati per avere una rete in grado di funzionare certamente molto meglio di ora”, ribadisce il Direttore generale Claudio Cipollini. “Adesso, nel rispetto delle norme e con attenzione per le situazioni sociali ed economiche più delicate (in questo tenendo anche conto della prossima Direttiva dell’Autorità per il Servizio idrico) dobbiamo assolutamente riscuotere i crediti che abbiamo, con la massima celerità, e così faremo”.

“Come segno di attenzione al territorio e agli utenti, benché morosi, in questa fase, pur potendo sospendere e interrompere la fornitura idrica, come fanno altri gestori del sistema idrico integrato sul territorio nazionale e regionale – si legge nella nota – Amam effettuerà invece una riduzione della portata idrica dal contatore, installando un riduttore di portata che limiterà l’erogazione garantendo comunque una fornitura idrica minima. È prevista infine la possibilità di accedere a una rateizzazione del debito modulata secondo la tipologia dell’utenza ed il range di insoluto e in particolare: utenze domestiche: massimo 18 rate mensili; utenze condominiali: massimo 16 rate mensili; ytenze commerciali o partita IVA: massimo12 rate mensili”.

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