MESSINA. Colpo di scena nel divertimento estivo: il frequentatissimo lido Punta Peloro, proprio sotto il Pilone, è a rischio chiusura, a causa di una gestione “contestata”. Dal Comune di Messina, a firma del dirigente Servizi alle imprese Carmelo Giardina, è arrivata infatti l’ordinanza, nei confronti dell’attuale gestore Claudio Laganà, di “cessazione immediata dell’attività di gestione dello stabilimento balneare Punta Peloro e della connessa attività di somministrazione di alimenti e bevande”. Perché? “Poiché esercitate senza le valide autorizzazioni amministrative“.

Una bomba sganciata contro la “movida” estiva messinese, che proprio in questi giorni inizia a decollare. Cosa ha spinto il Comune a prendere un così drastico provvedimento? La vicenda parte a fine aprile, quando la Polizia Municipale contestava a Claudio Laganà, legale rappresentante della società Punta Peloro srl, “l’esistenza di un lido balneare gestito in assenza delle previste autorizzazioni amministrative”. Qualche giorno dopo, a Laganà viene comunicato l’avvio del procedimento di divieto di prosecuzione delle attività.  A questa contestazione, Laganà rispondeva presentando una memoria difensiva.

A decidere è stato il Demanio marittimo, organismo regionale che ha titolarità delle aree, al quale il Comune ha richiesto di esplicitare se Laganà “ha titolo o comunque può essere legittimato ad occupare l’area demaniale in questione”.

Cosa ha risposto il Demanio marittimo di Messina? “Si rappresenta che Laganà Claudio non ha ottenuto e non ha in itinere amministrativo l’affidamento in gestione del lido balneare – scrivono dagli uffici – A maggior chiarimento si precisa che a tutt’oggi agli atti dell’ufficio non risulta essere pervenuta nessuna richiesta da parte della ditta Punta sas di Alessi Filippo & C di affidamento in gestione a favore della ditta Punta Peloro srl di Laganà Claudio“, conclude l’organismo regionale, rigettando le memorie difensive di Laganà. Al Demani, quindi, non risultano richieste amministrative per la gestione del lido. 

Chi è Filippo Alessi, e perché viene tirato in ballo dagli uffici della Regione che si occupano di spiagge? Alessi, con la sua ditta, la “Punta Sas”, è titolare della concessione sulle aree sulle quali sorge il lido: aree che due anni fa, nel 2015, aveva dato in gestione a Claudio Laganà. Al quale però a fine settembre 2016 è scaduta “l’autorizzazione all’affidamento in gestione”. Autorizzazione che secondo Comune e Demanio non gli è stata più concessa. Da qui il provvedimento, i cui motivi sono esplicitati chiaramente dal Comune: “Laganà non ha titolo per utilizzare l’area demaniale sede dello stabilimento

Ieri, infine, pesante come un macigno, arriva l’ordinanza dipartimentale del Comune: Claudio Laganà deve cessare immediatamente l’attività di gestione del lido La Punta Peloro, dallo stabilimento balneare, alla somministrazione di alimenti e bevande, “perché esercitate senza le prescritte e valide autorizzazioni amministrative”. In caso di inadempienza, conclude l’ordinanza, “si procederà coattivamente mediante apposizione di sigilli”. L’ordinanza, conclude perentoriamente il Comune, è immediatamente esecutiva. Contro il provvedimento, il destinatario ha possibilità di ricorso al Tar entro 60 giorni.

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Pippo
Pippo
21 Giugno 2017 19:57

Se le cose stanno come presentate dall’articolo, il lido deve chiudere senza storie. Peraltro il gestore sta impedendo ad altri di effettuare legalmente il servizio.

Antonio
Antonio
22 Giugno 2017 10:56

Il titolo di questo articolo è vergognoso immorale, dovreste parlare di scacco alla civiltà al rispetto delle regole.

Filippo
2 Agosto 2017 10:39

Sulla spiaggia di Capo Peloro,é tutto illegale.Punta Capo Peloro é d’impatto ambientale ed altamente naturalistica.Dovrebbero andare in galera tutti coloro che illegalmente hanno dato parere favorevole alle concessioni.Ma io non mi meraviglio, Messina é la città dei compari e amici degli amici.Ogni città ha il governo che si merita.