MESSINA. “La rigenerazione del waterfront Boccetta-Annunziata dovrà essere realizzata attraverso una dimensione progettuale ecologicamente e paesaggisticamente orientata in coerenza con le previsioni del Piano regolatore portuale vigente e facendo tesoro dei risultati del confronto pubblico operato nelle fasi preparatorie. Con l’obiettivo di restituire continuità al waterfront, l’indicazione è la creazione di un unico affaccio/promenade/parco lineare, destinato alla libera fruizione del mare, definito da due “linee” strutturanti (la “linea d’affaccio” e la “linea della percorribilità/continuità”) che, in molti casi, si fondono divenendo un unico “spazio pubblico”.
E’ la dichiarazione con cui l’Autorità portuale di Messina lancia il concorso di progettazione per la riqualificazione urbanistica, architettonica e funzionale dell’area demaniale marittima tra i torrenti Boccetta e Annunziata.
Secondo l’ente di via Vittorio Emanuele, la vocazione dell’area deriverà delle funzioni portuali previste nel Piano regolatore portuale (approdi per il diporto, impianti per gli sport acquatici, ormeggi per eventuali servizi marittimi di collegamento longitudinale alla costa a fini turistici, rimessaggio a secco di piccole imbarcazioni da pesca, ecc.) “all’interno di una riqualificazione complessiva dell’area che assicuri ampi spazi pubblici destinati a verde e alle attività sportive all’aperto oltre che luoghi di natura espositiva, ricreativa e culturale e una spiaggia urbana facilmente e liberamente fruibile dalla cittadinanza e dai turisti in transito e stanziali”.
Nell’area della Fiera, il tema scottante è quello dell’ex teatro in Fiera, demolito e la cui ricostruzione è stata sospesa (anche per il forte dibattito che si è sviluppato in città tra favorevoli e contrari, che auspicavano un affaccio al mare “libero”), rinviando la decisione all’esito del concorso di progettazione.
Il progetto richiesto nella fase di 1° grado del concorso dovrà consistere in una progettazione alla scala urbana, intesa come un insieme di contenuti progettuali di livello urbanistico messi a sistema – tali da poter essere individuati come Piano di Inquadramento Operativo (PIO) del PRP di Messina – in grado di orientare con sufficiente chiarezza la seconda fase progettuale di dettaglio prevista dall concorso. Un “Masterplan”, corredato da relazioni ed elaborati, da intendersi come progetto propedeutico all’approfondimento relativo agli ambiti WAT 2 e WAT 3* previsto nella successiva fase.
Ai partecipanti ammessi al 2° grado del concorso è richiesto lo sviluppo dell’idea progettuale presentata nel 1° grado, attraverso l’approfondimento solo delle WAT 2 e WAT 3*. Dalle analisi preliminari effettuate dall’AdSP dello Stretto è stato stimato preliminarmente e sommariamente in € 152.298.330,00 l’importo complessivo dell’intervento urbanistico (PIO) e in € 68.539.843,62 l’importo complessivo per il PFTE. Il termine per la presentazione delle candidature è già fissato alle ore 12.00 del 18/10/2023 mentre l’intera procedura dovrebbe completarsi con l’individuazione del progetto vincitore entro marzo 2024.
Il concorso avrà una dotazione che verrà distribuita tra i primi cinque in graduatoria: il premio è stato fissato in 210.000 euro, di cui euro 60.000 al vincitore ed il resto diviso tra gli altri. Al vincitore poi sarà riconosciuta una parcella per la redazione del PIO e del PFTE di circa 613.078,49 euro oltre al diritto di ottenere l’affidamento del successivo incarico per la progettazione esecutiva al momento dell’individuazione dei finanziamenti per dare esecuzioni ai lavori che potranno anche avvenire in lotti distinti ed autonomi.
Trent’anni? Buttiamola lì, mi sembra una previsione ottimistica.