MESSINA. Non solo visite guidate e monumenti da riscoprire, ben 28 quest’anno (qui tutte le schede). Con l’ottava edizione della kermesse “Le vie dei tesori”, presentata questa mattina in conferenza stampa, tornano anche le consuete “passeggiate” tematiche e le “esperienze”, che condurranno alla scoperta di borghi abbandonati e “ghost town”, aziende agricole e antiche tradizioni.
Le passeggiate, con schede e foto tratte dal sito del festival:
Borgo Schisina, la grande ghost town
Una vera ghost town dimenticata, Borgo Schisina è il più grande di sette piccoli villaggi – Borgo San Giovanni, Bucceri-Monastero, Pietra Pizzuta, Malfìtana, Piano Torre, Morfia – edificati dalla Regione Siciliana nel 1950 seguendo un unico progetto ERAS per il ripopolamento degli ex latifondi. Borgo Schisina era il villaggio centrale, centro amministrativo dell’organizzazione montana, gli altri invece erano micro-comunità costituite da piccole case costruite in mattoni sui vari terrazzamenti del terreno: due stanze e servizi inesistenti, facili ad allagarsi, impossibili da vivere anche per braccianti che non aveva molto da scegliere. Vennero abbandonati in fretta, prima ancora che potessero diventare una comunità.
La passeggiata si svolgerà il 14 settembre. Durata 1 ora. Il costo è di 8 euro.
Pezzolo, borgo da riscoprire
Partendo dall’antico Casale di Pezzolo, dopo una breve visita tra le “vinedde” e ripercorrendo i luoghi di maggiore interesse storico-artistico del Paese, sarà possibile poter esplorare l’antico sentiero di Bettaci, riaperto quest’anno, attraversando i tipici terrazzamenti arricchiti dai numerosi agrumeti per poter ammirare le numerose bellezze naturalistiche. Durante il percorso sarà possibile poter ammirare l’imponente ponte a quattro arcate di fine 1800, costruito per l’irrigazione dei terreni adiacenti, e i ruderi di un antichissimo mulino cinquecentesco a ruota verticale.
Date disponibili: 14 e 22 settembre. Durata 2 ore. Costo 8 euro
Sicaminò, il borgo abbandonato del duca geloso
Sicaminò ha una storia molto diversa rispetto agli altri borghi dimenticati della Sicilia: non è nato dal nulla sulla scia delle leggi contro il latifondo, ma è un vero borgo medievale che però venne quasi del tutto abbandonato negli anni Cinquanta, e oggi è immerso in una natura straordinaria che si è ripresa il suo spazio. Il nome, Gualtieri Sicaminò, deriva dalla combinazione tra il nome del feudatario Gualtiero Gavarretta, cui appartenne nel XIII secolo, e la preponderante presenza degli alberi di gelso (in greco Sicaminos), anticamente utilizzati per l’allevamento dei bachi da seta che garantivano la produzione del tessuto tipica della zona. La visita include la visita del borgo e del palazzo del duca Avarna che ha una storia affascinante: l’ultimo duca morì nel 1999 nell’incendio che distrusse il suo appartamento, ma prima aveva l’abitudine di suonare le campane del suo castello ogni volta che giaceva con la seconda, giovanissima moglie, per far dispetto alla prima che ancora viveva in un’ala del palazzo.
Date disponibili: 14 e 15 settembre. Durata 1 ora. Costa 8 euro
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Le esperienze, con schede e foto tratte dal sito del festival:
Fioriglio – L’arte del formaggio e la magia dei Nebrodi
L’azienda Fioriglio da cinque generazioni produce formaggi famosi nel mondo. Il più eccezionale è il caciocavallo costituito dalla Provola dei Nebrodi DOP, formaggio a pasta filata, al latte crudo, ottenuto con latte vaccino intero prodotto da bestiame che va al pascolo nei magnifici scenari dei Monti Nebrodi. Pascoli naturali e incontaminati nei quali si trova un felice assortimento di diverse essenze foraggere spontanee dell’ambiente mediterraneo che conferiscono al formaggio peculiari aromi e sapori. La Provola dei Nebrodi DOP, si consuma fresca, semistagionata o stagionata (oltre 4 mesi), quest’ultima costituisce una delizia per i suoi amatori. La Provola dei Nebrodi DOP è l’unica provola siciliana ad essere stagionata. Producono anche il Maiorchino ed il Canestrato. Il tour: Il tour prevede che si assista alla filatura della provola e della “ncuppatina” con spiegazione da parte di un operatore di tutte le fasi della produzione. Si potrà assistere alla produzione della ricotta con successiva degustazione del prodotto caldo, appena fatto. Tra le due fasi di produzioni intercorre un lasso di tempo di circa un’ora in cui i visitatori potranno fare delle passeggiate in autonomia nei pascoli o godersi un momento di relax all’interno dell’azienda. Dopo la degustazione della ricotta calda ci sarà una degustazione dei formaggi dell’azienda accompagnato con un bicchiere di vino e del pane.
Durata 3 ore. Costa 12 euro
Happy Hippy Family
Date disponibili: 15, 22 e 29 settembre. Durata 60/90 minuti. Costa 10 euro
Novelle di Pirandello tra cunti e canti
Un viaggio tutto isolano sulle tracce dei personaggi di Pirandello. A Villa Cianciafara narrazioni e musiche popolari per entrare nelle Novelle del drammaturgo, da La Giara a Ciàula scopre la luna, Il treno ha fischiato e La Patente. “Io sono nato in Sicilia e lì l’uomo nasce isola nell’isola e rimane tale fino alla morte, anche vivendo lontano dall’aspra terra natìa circondata dal mare immenso e geloso” scriveva Pirandello. A fianco dei narratori Litterio Sanfilippo, Giorgia Costanzo, Adone Guerini e Claudio Comisi, ci saranno i musicisti Santino e Daniele Merrino, e Carmelo Trimarchi.
Date disponibili: 28 e 29 settembre. Durata 60 minuti. Costa 10 euro
Società Agricola Zito
La storia dell’azienda si perde nella notte dei tempi e, profondamente intrecciata con quella della famiglia fondatrice, dà origine a uno straordinario racconto. Nel 1560, Don Vincenzo Zito, gentiluomo di Caprileone, si unì in matrimonio a Beatrice Filangieri dei Riccardo, conte e feudatario di San Marco d’Alunzio, anticamente conosciuta come “Alontìon”. L’unione portò tramite in dote il feudo “Cuba” – che all’epoca si estendeva per 300 ettari vocati all’attività olivicola – la cui etimologia rivela un’origine remota, il nome della tenuta infatti deriva dal termine greco “Kubós” indicante la presenza, in questa terre, di una piccola chiesa risalente al periodo bizantino. A tutt’oggi la Cuba è di proprietà della famiglia, che da cinque secoli, da padre in figlio, nel rispetto dei cicli e dei tempi della natura, cura e coltiva alberi di ulivo secolari che danno vita a un olio extravergine di oliva biologico di rara qualità e genuinità. Ogni goccia di Olio Zito, per tali ragioni, equivale ad assaporare un pezzo di storia siciliana. Il tour: l’esperienza prevede una visita nella villa ottocentesca della famiglia e un tour guidato negli storici locali, che permetterà al visitatore di scoprire i segreti della produzione dell’olio che verrà degustato a fine visita.
Indirizzo: C/da Cuba, Torrenova (ME). Durata 90 minuti. Costa 15 euro.
Tra i vigneti di Itala
L’iniziativa è volta far conoscere e valorizzare il territorio del Comune di Itala, il suo patrimonio storico, artistico e naturalistico. Tramite un percorso immerso nella natura, sarà possibile visitare e apprezzare le strade che attraversano il Paese passando per i vigneti della zona e giungendo nei punti di interesse storico e culturale, come la chiesa Arabo Normanna dei SS. Pietro e Paolo del 1093. Durante il tragitto sarà possibile degustare i prodotti tipici della zona presso le cantine e le aziende agricole ubicate sul territorio.
Indirizzo: Piazza Duomo, Itala 98025 Itala ME. Date disponibili 21 settembre. Durata 4 ore. Costa 10 euro