MESSINA. “Il comune di Messina non deve aderire a nessuna norma, la norma prevede automaticamente lo stralcio di sanzioni e interessi sotto i mille euro. Ma non è un condono, e i tributi si devono pagare”. E’ il sindaco Federico Basile che sgombera il campo dagli equivoci: ci sono quasi 79 milioni di euro di cartelle esattoriali dal 2000, due milioni e mezzo di posizioni diverse per 700mila cartelle. Palazzo Zanca non si opporrà allo stralcio, così come hanno fatto altri comuni, per cui il cittadino godrà di uno stralcio automatico. Dei 79 milioni, 45 milioni di euro si riferiscono a cartelle sotto i mille euro, e di questi, 5 milioni di sanzioni e interessi saranno oggetto dello stralcio: quindi 40 milioni di sorte capitale (che non è oggetto di stralcio) e di circa 5 milioni di sanzioni e interessi (che invece saranno stralciate). “Diamo spazio a questa misura automatica, ma da domani dobbiamo recuperare queste somme“, ha sottolineato Basile, rifacendosi a quanto inserito nel piano di riequilibrio, i cui pilastri sono il recupero dei tributi non riscossi negli anni. “Abbiamo verificato che il 95%, quindi 42 milioni, si riferiscono a imposte che arrivano fino al 1996“, spiega l’assessore con delega ai Tributi Roberto Cicala. Tassa rifiuti e sanzioni del codice della strada, da sole rappresentano il 97% delle cartelle sotto i mille euro. “Dobbiamo migliorare la capacità di riscossione“, sottolinea Cicala, che dà una cifra. “Solo il 50% dei cittadini paga la Tari entro l’anno di emissione. Daremo ai cittadini gli strumenti per capire la loro situazione contributiva, ma poi toccherà a loro mettersi in regola”.

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