MESSINA. Sabato 9 novembre è stata inaugurata, al Mondadori Bookstore di via Consolato del mare, la mostra “Vertigo”, a cura di Sara Fosco. Si tratta di una personale di Eugenio Vanfiori, pittore e giostraio di origini siciliane.
L’esposizione include diverse opere pittoriche in acrilico o a olio, una delle quali è stata realizzata sulla carta bachilizzata della factory di Linda Schipani. La particolarità della carta, che è un materiale specifico usato per i componenti elettrici, si sposa bene con il tema della mostra, come evidenziato da Vanfiori stesso che ha parlato di “un collegamento tra l’elettricità della giostra e il supporto.”
Traendo spunto dal mestiere di famiglia e dai propri ricordi che lo legano a questo mondo sin dall’infanzia, Vanfiori rappresenta da sempre luna park e giostre. I soggetti, dunque, sono sempre simili, ma il modo di rappresentarli è mutato nel tempo.
Le opere esposte sono state realizzate tra il 2016 e il 2024 e tendono quindi a rappresentare l’evoluzione dell’artista. “Raccontano – secondo le parole della curatrice Sara Fosco – di un percorso verso l’astrazione. Le prime sono opere che hanno un’impostazione più classica, quindi sono fatte di pieni e vuoti, con una composizione più studiata.”
Arriva però un momento in cui i volumi si disperdono e l’attenzione alla composizione lascia spazio all’astrazione in un tentativo di riprodurre il movimento, la confusione e l’entusiasmo tipici delle giostre.
“La sua famiglia aveva il Baby park, che ha chiuso di recente,” spiega ancora Fosco. “Questa chiusura lo ha distaccato dal suo ambiente. In un primo momento ha riprodotto scene del baby park in maniera fissa, come degli archetipi statici. Poi c’è stato un ulteriore passo avanti che lo ha portato ad allontanarsi dalle forme più solide verso l’astrazione e a produrre opere con un dinamismo molto diverso.”
Vanfiori conferma, raccontando la volontà di imprimere su tela le impressioni e i momenti che hanno caratterizzato tutta la sua vita da giostraio: “È qualcosa che mi porto dietro sin dall’infanzia. Ho cercato di sintetizzare e mettere su tela un’impressione immediata. Quindi ho voluto astrarre di più, pensare ai colori, ai vorticismi.”
La mostra resterà fruibile fino al 23 novembre, dallle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20.