MESSINA. La musica torna allo Stadio San Filippo. Dopo quasi tre anni di assenza dai grandi concerti, più di 40mila persone provenienti da tutta l’Italia hanno partecipato al concerto di Vasco Rossi, per il tour “Vasco Live”. Lo spettacolo, in sold out, ha regalato due ore e venti di musica dal vivo.

Sin dalle prime ore della sera di giovedì 16 marzo, il parcheggio del San Filippo ha visto l’arrivo di macchine, di tende e di fan da tutta la Sicilia e la Calabria. L’obiettivo per i “campeggianti” è  solo uno: riuscire ad arrivare per primi sotto il palco, a pochi metri dall’artista. Ma i gruppi di fan più numerosi sono arrivati la mattina del concerto, circa quattro ore prima dall’apertura dei cancelli prevista alle 15:00. Il piazzale fronte lo stadio è presto diventato luogo di festa e di aggregazione per i fan con addosso i berretti alla “vasco” e sciarpe del tour: tra cori, canzoni, e anche un sosia di Vasco Rossi che ha intonato “vado al massimo”. Per il caldo, invece, gli spettatori hanno trovato ristoro solamente sotto le palme del parcheggio e si sono potuti rifrescare con l’acqua disponibile da un’autobotte. Poco prima dell’apertura dei varchi, invece, sono arrivati anche i fan dal nord Italia. Caterina che con il suo compagno sono venuti da Torino per far coincidere due eventi: il concerto e un fine settimana tra Messina e Taormina. Ci sono anche Luca e sua moglie, dal Lazio, che sono arrivati in città per l’evento e per il mare della riviera tirrenica.

Ad aprire il concerto, sin dalle ore del pomeriggio, ci sono stati vari gruppi emergenti. Alle 21:20 le luci del palco, largo quasi 50 metri, si sono accese per dare inizio allo show di Vasco Rossi. Dalle popolari “Albachiara” e “vita spericolata” all’ultima canzone pubblicata “Undicesimo comandamento” il rocker settantenne ha tenuto con il fiato sospeso il pubblico del San Filippo.  A fine concerto, la macchina organizzativa ha ripreso funzionare: subito operai con imbracature hanno iniziato a smontare il palco. Nel mentre il pubblico si è recato alle macchine e alle navette dell’Atm per rientrare a casa, generando lunghe file per il villaggio Cep e per la statale 114 in direzione centro fino alle due di notte.

Foto di Franz Moraci

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