FRANCAVILLA DI SICILIA. Siccità quasi totale dai 900 ai 500 metri per il secondo fiume per portata in Sicilia. Questa la situazione che quest’anno si presenta al parco Fluviale dell’Alcantara, ma che in realtà è persistente da anni.

In particolare, nella zona delle “Piccole Gurne”, una serie di laghetti tra i 5 e i 10 metri di profondità che si trovano nella Valle dell’Alcantara, quest’anno la siccità fa da padrona. È possibile (ma non consigliato) infatti, come racconta Carmelo Magaraci, guida del Parco fluviale dell’Alcantara, durante un’intervista a Fanpage, camminare sul letto del fiume, a discapito di pesci e piante che fino a qualche anno fa popolavano la zona.

I motivi sono molteplici. Per quanto il surriscaldamento globale giochi un ruolo fondamentale in questo caso, non è sufficiente per prosciugare i 16 laghetti naturali. Come ha commentato  Annamaria Noessing, presidente del circolo Legambiente Taormina e Valle Alcantara durante l’intervista, la carenza d’acqua nella zona potrebbe anche essere dovuta alle captazioni a scopo antropico: dall’approvvigionamento idrico all’irrigazione, fino all’alimentazione di centrali idroelettriche. A questi poi, come commentato anche da Renato Fichera, presidente dell’Ente Parco Fluviale dell’Alcantara, si aggiungono i possibili prelievi abusivi. Per fare luce su questa vicenda l’Assessorato all’Energia della Regione Siciliana ha nominato una commissione d’inchiesta.

La situazione di siccità, in realtà, come raccontato anche dal presidente dell’Ente parco, rappresenta un problema da ormai da tre anni, ma solo quest’estate sta attirando maggiori attenzioni, in quanto si sta diffondendo in modo più allarmante anche a valle, diminuendo inevitabilmente anche il livello della portata delle gole, quest’anno più basso della media.
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