Carmelo Doddis, il 54enne morto venerdì mattina a palazzo Zanca due ore prima aveva chiamato il 118 per essere visitato. Appena sveglio, infatti, si era subito lamentato con i familiari di avere un forte dolore al petto e accusare un senso di soffocamento. Ecco perché ieri la figlia accompagnata dall’avvocato Nino Cacia ha presentato denuncia ai carabinieri di Messina. Sulla morte dell’uomo, infatti, adesso va fatta chiarezza. «Dopo essere stato visitato – racconta la figlia – mio padre con una telefonata ci ha rassicurati dicendo che i medici avevano ipotizzato un “attacco di panico” per cui, essendo stato tranquillizzato, aveva deciso di andare al Comune per acquisire dei documenti anagrafici. Ma proprio mentre era al comune ha telefonato a casa per dire che avvertita di nuovo lo stesso malessere di prima». Da questo momento in poi i familiari non hanno più avuto notizie se non la comunicazione del decesso.

«Noi – dice l’avvocato Cacia – non vogliamo addebitare responsabilità a nessuno. Certamente per i familiari è un’ipotesi che sconcerta sapere che era stato visitato poche ore prima. Non si può essere liquidati con un attacco di ansia e poi morire. Vogliamo capire se poteva essere salvato o meno».
L’uomo che si è accasciato all’ingresso degli uffici comunali è stato subito soccorso e sono state praticate tutte le procedure del caso. E’ stato anche utilizzato il defibrillatore che si trova al Comune ma per l’uomo non c’è stato nulla da fare.

 

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