“Non sono pentito di essermi dimesso dalla guida dell’Università perché tutto quello che faccio, lo faccio con convinzione”, così risponde Pietro Navarra, rettore fino a poche settimane fa che ottiene molto meno in termini di consenso elettorale di quel che si attendeva: “Il nostro a Messina è il miglior risultato del Pd in Sicilia”, sottolinea però lui dopo una lunga notte di riflessione.

E continua: “Sapevamo che non sarebbe stato semplice e che questa elezione nascondeva insidie e avrebbe potuto riservarci sorprese, nonostante la bontà del nostro progetto e i risultati raggiunti dai Governi Renzi e Gentiloni. Risultati che in Sicilia non si sono concretizzati come in altre parti del Paese  a causa di un Governo regionale fallimentare, con una guida del tutto inefficace e che ha prodotto un disagio diffuso che si è riflesso sia nelle elezioni di novembre che oggi. A livello nazionale il principale errore è stato il continuo litigio interno, dal referendum in poi, che non ha semplicemente spaccato il Pd, ma ha distratto gli elettori  dalle tante cose buone fatte. Ed è anche per questa ragione che, nelle ultime quattro settimane, non ci siamo risparmiati, è per questa ragione che ho voluto incontrare quanta più gente possibile, da un capo all’altro della provincia, ogni giorno, senza sosta”.

 

“Il Partito Democratico – ha spiegato Navarra – a Messina ha resistito, se si analizzano i dati, soprattutto in confronto alle regionali. Mentre il Centrodestra, che avrebbe dovuto vincere ovunque, è stato travolto. Qui il Pd, in un certo senso, è un partito appena nato e va rifondato nel globalmente. Non a caso il risultato delle Regionali, con la vittoria di Franco De Domenico, è stato un risultato di novità, continua ad esserlo con queste elezioni: è l’affermazione di una linea che punta sulla qualità, sulla competenza, su figure nuove che possono dare vigore e slancio per una politica nuova”.

 

L’ex rettore guarda già alle amministrative: “Ho parlato con i nostri alleati di Sicilia Futura e con Gianpiero D’Alia e ci incontreremo a breve per discuterne. E’ troppo presto per individuare un piano d’azione preciso, anche se la composizione delle liste è già alla nostra attenzione sia per il comunale che per i Consigli circoscrizionali”.

 

E sulla sua parentela con il boss di Corleone, lo zio Michele Navarra: “Per non sottrarmi alle domande che mi sono state rivolte in seguito alle polemiche derivanti dal mio cognome, ci tengo a precisare, una volta per tutte, che io do importanza alle affermazioni che vengono fatte sul mio conto solo in ragione delle persone dalle quali provengono che, in questo caso, disistimo profondamente. Ci sono personaggi che non valgono nulla e lo hanno dimostrato nella loro vita, quindi per me, quello  che hanno detto  è del tutto irrilevante”.




 

 

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