MESSINA. Presto la città potrebbe tornare a veder i pescatori che una volta affollavano il molo del porto storico: trasferiti di qualche centinaio di metri. Centoventi postazioni lungo 670 metri, dedicate alla pesca “con canna da riva, in numero sufficiente e dalle caratteristiche tali da essere fruibili da pescatori amatoriali durante tutti i mesi dell’anno, pescatori diversamente abili, pescatori sportivi (agonisti e non), anziani e bambini”. E’ la proposta che la federazione messinese della Fipsas (Federazione italiana pesca sportiva attività subacquee e nuoto pinnato) ha avanzato all’Autorità portale di Messina in occasione della consultazione pubblica per decidere cosa fare del lungomare da viale Boccetta a viale Giostra. La proposta riguarda il tratto di Waterfront a cavallo tra le Aree WAT3 “Passeggiata a Mare” e WAT2 “Area ex-Fiera”, e prevede postazioni predisposte su piani orizzontali di superficie approssimativamente pari ad 1 metro quadrato.
Le Secondo la proposta, le superfici possono naturalmente essere quelle delle massicciate frangiflutti previste a protezione di quel tratto di waterfront a ridosso della riva. “L’accortezza di prevedere una disposizione regolare, in piano orizzontale, renderebbe possibile la realizzazione di tali postazioni di pesca senza aggravi di costi per l’Ente. Utile risulterebbe la presenza di un “camminamento” di servizio, a ridosso delle massicciate ed oltre la balaustra di protezione che verosimilmente separerà la zona pedonale/ciclabile dalla battigia, che colleghi trasversalmente le varie postazioni”, si legge nel progetto. Le ricadute, sostengono dalla federazione messinese della Fipsas, sarebbero piuttosto nutrite: “Tale configurazione risulterà compatibile con lo svolgimento di gare di ambito internazionale (Campionati Europei). Eventi di tale portata, oltre a richiamare l’attenzione del grande pubblico, avrebbero un effetto volano, nel breve periodo, sull’economia locale per la notevole affluenza di pubblico presso le attività turistico ricettive e di ristorazione. Le postazioni dovrebbero essere accessibili lungo tutta l’estensione del tratto considerato, opportunamente predisponendo varchi a distanze regolari per l’accesso alla scogliera frangiflutti. La predisposizione prospettica di una pista pedonale e ciclabile, consentirà ai pescatori, dotati degli abituali carrelli per il trasporto dell’attrezzatura di raggiungere a piedi il varco di interesse in maniera agevole e senza rischi. Per quel che riguarda le postazioni dei pescatori diversamente abili, queste sole, dovrebbero avere un numero comunque limitato di caratteristiche precipue, quali a titolo di esempio una balaustrina anti ribaltamento per carrozzine e rampe che ne favoriscano l’accesso anche a persone in carrozzina a ruote o con difficoltà motorie. La proposta sarebbe utilmente arricchita dalla disponibilità di locali al chiuso funzionali ad attività didattiche correlate alla tutela ambientale, ed alla pesca di superficie ed alle attività subacquee. Per la prossimità degli edifici dell’ex Fiera, questi si presterebbero in maniera ottimale alla funzione”, conclude la proposta.