MESSINA. Nella giornata di ieri, i poliziotti del Commissariato di Patti, con la collaborazione di personale del Commissariato di “Vasto-Arenaccia” di Napoli, hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare dell’obbligo di dimora, emessa dal GIP del Tribunale di Patti, Andrea La Spada, su richiesta del Sost. Proc. della relativa Procura della Repubblica, Alice Parialò, nei confronti di quattro soggetti, ritenuti facenti parte di una banda dedita a truffe ai danni di persone anziane.

Vincenzo De Martino, Antonio De Martino, Nicola De Martino e Rocco Bracale sono i quattro arrestati dalla Polizia di Stato, tutti originari di Napoli. A seguito dell’attività investigativa svolta dai poliziotti di Patti e coordinata dalla locale Procura della Repubblica, gli uomini sono ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una serie di truffe in danno di anziani, compiute a Patti, Villafranca, Milazzo e Messina nel luglio dello scorso anno, per un ammontare complessivo calcolato nelle varie fattispecie per circa euro 15.000,00.

I quattro indagati mettevano in atto un copione ormai ben strutturato dislocandosi in posti diversi, con specifica interscambiabilità di compiti, partecipavano alla realizzazione del programma criminoso, assumendo talvolta il ruolo di “centralinista” che coordinava i movimenti dei complici, talaltra fungendo da “palo”, ed altre volte ancora ponendo in essere l’azione principale della truffa vestendo i panni del finto avvocato.

Questi era solito contattare telefonicamente la vittima e rappresentavano falsamente che un parente era stato tratto in arresto dalle forze dell’ordine per aver cagionato un sinistro stradale; per questo era necessario il pagamento di una determinata cifra per il suo rilascio. I truffatori poi, una volta ricevuta la fiducia dalla vittima, si presentavano successivamente da questa, uno impersonando il finto avvocato, per riscuotere le somme richieste a titolo di cauzione al fine di ottenere la scarcerazione del familiare, conseguendo così un ingiusto profitto, con pari danno per le vittime.

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