Sergio De Cola

MESSINA. Dopo più di vent’anni di attesa, arriva finalmente l’agognato trasferimento del tribunale che metterà un argine a un vero e proprio spreco di denaro pubblico. Sarà infatti firmato oggi, a Palazzo Zanca, il protocollo d’intesa del Comune con i delegati del ministero della Difesa, della Giustizia e con il demanio per trasferire gli uffici giudiziari. Andranno tutti all’ospedale militare, ovvero alla caserma Scagliosi, che da area militare verrà consegnata al demanio. Un’area di 30 mila metri quadri, di cui 11 mila di strutture coperte e un ampio spazio parcheggi. In quest’enorme area attualmente lavorano soltanto 46 persone, in servizio al dipartimento di medicina militare legale (Dmml): verranno adesso trasferiti invece al Parco logistico Gazzi, una grande area della Marina militare che si estende sulla via La Farina in zona Gazzi (tra il Brico e la sede della Gazzetta del Sud). Un’area lasciata nel più totale abbandono da almeno vent’anni. Cosa rimarrà invece a Palazzo Piacentini? Lo stabilirà il tribunale nei prossimi mesi.

Ma andiamo per ordine. Partendo dagli sprechi. Palazzo Piacentini è l’attuale sede del tribunale di Messina. Ma non è l’unica. Per gli uffici giudiziari esterni infatti viene speso ogni anno in affitti un milione e 900 mila euro circa. Avviene da 27 anni. Per una semplice moltiplicazione: più di 50 milioni di euro per appartamenti privati. Una spesa che dal 2015 è totalmente a carico dello Stato. Mentre fino al 2015 gli affitti erano a carico del Comune, poi rimborsati dal tribunale, “ma soltanto una parte”, sottolinea Sergio De Cola, assessore ai Lavori pubblici. La lunga storia del trasferimento degli uffizi giudiziari ha inizio ufficialmente nel 1995, quando fu acceso il primo mutuo per progettare e realizzare il nuovo palazzo di Giustizia. Un altro mutuo verrà invece contratto nel 2004. Due mutui, quindi, per una cifra totale di 18 milioni. Di questi però soltanto un milione è stato speso in progettazione, ovvero totalmente sprecato. Perché di quei progetti nessuno fu realizzato. Uno di questi riguardava l’Istituto Galatti, che avrebbe dovuto essere demolito per realizzare la sede del tribunale. E negli anni tante sono state le ipotesi per gli spazi per magistrati e giudici, tra cui anche l’ex ospedale Margherita, il Tirone, il Mercato ittico, la Casa dello Studente.

Dopo più di vent’anni dunque una firma che mette fine a una lunga diatriba che aveva impegnato focosamente l’opinione pubblica senza mai vedere alcun esito. La nuova sede all’ospedale militare sarà pronta definitivamente “tra circa tre anni, il tempo necessario per il trasferimento completo – spiega De Cola – ma alcuni padiglioni sono già vuoti e perfettamente funzionanti, perciò entro sei mesi potranno essere attivi”. Mentre l’area delle Marina a Gazzi verrà completamente ristrutturata. “Spenderemo tutti i 17 milioni restanti dai due mutui contratti”, promette l’assessore di Accorinti. E ripercorre le lunghe fasi fino all’obiettivo di oggi: “Siamo partiti dall’input politico della Ministra Pinotti che in una riunione di circa 2 anni fa (fine 2014) espresse chiaramente la volontà politica di trovare un accordo. Da lì è partito un lavoro corale e condiviso per individuare soluzioni e superare le difficoltà. Ricordo un primo cordiale ma preciso “no” incassato dal Generale Caporotundo che però ha continuato a ragionare con l’Amministrazione fino ad individuare e definire quella che oggi viene sancita dal protocollo. Adesso possiamo dirci molto soddisfatti del risultato”. A firmare il protoccolo stamattina a Palazzo Zanca saranno Gioacchino Alfano, sottosegretario di Stato alla Difesa, Gioacchino Natoli, capo dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi del Ministero della Giustizia, Roberto Reggi, direttore dell’agenzia del Demanio e il sindaco Renato Accorinti.

 

 

 

 

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Pippo
Pippo
9 Febbraio 2017 15:20

Un’opera importante non solo per risparmiare ma anche per riqualificare aree marginali, per decongestionare il centro urbano e per restituire ai cittadini le aree precluse per motivi militari.

joshua
joshua
9 Febbraio 2017 19:13

titolo fuorviante… aspetta e spera!..