MESSINA. Sono morti 13 gatti la scorsa notte all’interno del Rifugio Don Blasco, per cause ancora in via di accertamento. A darne notizia sono stati i volontari dello stesso rifugio dopo l’accaduto, per il quale sono intervenuti anche i vigili urbani. Sul posto sono arrivati anche i medici dell’asp per gli accertamenti (che sono ancora in corso), anche se sui social è già stato denunciato l’avvelenamento dei felini.
«La situazione è questa – spiega Michelangelo Restuccia, dell’ufficio Randagismo – Dopo la segnalazione abbiamo trovato 13 carcasse e abbiamo attivato le procedure previste dalla legge. Sul posto, quindi, è arrivata la Polizia Municipale insieme al veterinario di turno dell’Asp. Stiamo valutando diversi indizi, dai peli sulla porta ai fori nel reticolato. Preleveremo alcuni degli animali affinché vengano portati all’istituto Zooprofilattico per ulteriori accertamenti, perché in questo momento non si hanno ancora certezze di quelle che potrebbero essere le cause della morte (non escludiamo nemmeno che sia potuto entrare qualche cane). Vanno valutati tutti gli elementi. La maggior parte dei gatti sono integri, ma molti sembravano essere già rigidissimi e alcuni presentavano delle ferite. Va anche valutato se ci sono ossa rotte o altre ferite».
«Ci hanno ammazzato i gatti – scrivono nel frattempo i volontari del rifugio sui social – Qualcuno stanotte è entrato al rifugio e ci ha ammazzato almeno una quindicina di gatti, quelli che vivevano felicemente nei cortili esterni ma protetti da reti, mentre i gatti rinchiusi nelle stanze ai piani sono stati graziati forse perché per arrivare da loro bisognava scassinare delle catene». Il numero denunciato è maggiore perché, nella conta, spiega il dottore Restuccia, tre o quattro gatti sembrerebbero essere scappati sul tetto: «Domani torneremo anche per vedere se sono stati recuperati questi felini e per fare dei controlli».
Nel pomeriggio di ieri, inoltre, il consigliere comunale del Partito Democratico Alessandro Russo ha presentato un’interrogazione all’Amministrazione comunale per conoscere “se nella vicenda vi siano potenzialmente responsabilità dell’Amministrazione comunale, dirette e indirette, sia nella gestione degli accessi del rifugio, sia della possibilità di accesso anche da perte di terzi nel rifugio e, in generale, se siano accertabili profili di responsabilità in vigilando da parte di servizi interni all’Amministrazione; quali misure intenda l’Amministrazione porre urgentemente in essere per assicurare una sistemazione dignitosa e rispettosa della vita degli animali randagi del territorio comunale oltre che la loro sopravvivenza in sicurezza e in benessere, così come previsto dalle normative vigenti; se non ritengano opportuno che i competenti uffici sanitari locali eseguano autopsie sui corpi dei gatti morti nella scorsa notte per capire le ragioni del decesso collettivo e per eventualmente individuare possibili profili di accertamento delle responsabilità nei fatti accaduti”. A quest’ultimo punto darà seguito proprio l’Ufficio Randagismo, che ha già spiegato come andrà ad effettuare gli accertamenti.
Sulla vicenda è intervenuto anche il Dirigente nazionale del Partito Animalista Italiano, Carlo Callegari: «Fatto grave avvenuto stanotte al rifugio Don Blasco, dove sono stati rinvenuti 13 gatti morti. Sul posto sono intervenuti i vigili urbani e i medici dell’asp chiamati dai volontari del rifugio che hanno assistito ad una scena straziante. Appena ho saputo mi sono messo in contatto con il responsabile dell’ufficio Randagismo, Michelangelo Restuccia che sta coordinando il tutto per capire cosa è successo e quali sono state le cause».