MESSINA. A distanza di quasi un mese dall’ultima manifestazione studentesca, gli universitari messinesi tornano a protestare. Questa volta per il servizio trasporti. A indire la protesta è l’Unione degli Universitari-Messina (UDU) che ha organizzato un sit-in presso il capolinea dell’Annunziata. Il casus belli? “La vergognosa situazione dei trasporti rivolti alle studentesse e agli studenti che studiano in questa città”, come si legge dal comunicato del sindacato universitario.

La protesta nasce dalla carenza dei mezzi di trasporto nelle linee che collegano i vari poli universitari nell’ora di punta che fa sì che, secondo l’UDU, molti studenti rimangano a piedi. Difatti, da ormai un anno, UniMe ha scelto di cessare il servizio di navette private, garantendo così la sostituzione con le linee dell’ATM spa. A parer del sindacato, il problema non riguarda soltanto gli studenti che transitano per il capolinea della zona nord. “Ma anche gli studenti del Polo Policlinico sono spesso in difficoltà tra navette fantasma e tram che qualche volta dimentica di passare.”

In aggiunta, l’UDU dichiara: “Il disagio non riguarda poi esclusivamente pochi studenti ma le difficoltà sono generalizzata per molti ragazzi che dalla stazione, dagli aliscafi, dal centro da nord e da sud devono percorrere la
città a piedi anche sotto la pioggia a causa dell’inadeguatezza della copertura dei mezzi in città, l’Università è frammentata su tutto il territorio cittadino, non è possibile che non ci venga riconosciuto il diritto alla mobilità, siamo stanchi!”

Ad unirsi all’appello dell’UDU è anche la Uil trasporti Messina che in una nota dichiara la carenza di mezzi nella città:

“Sono 104  i bus di Atm Spa, pochi per una città di 240 mila abitanti, mentre la proporzione dovrebbe essere di un mezzo pubblico ogni mille cittadini. Così Messina si  trova negli ultimi posti delle classifiche nazionali per la mobilità sostenibile. A soffrire spesso sono gli studenti penalizzati da una coperta troppo corta. Occorre garantire il servizio pubblico e la sua valenza sociale, rivedere  le linee e i collegamenti col polo Universitario e le scuole, specialmente in questa fase pandemica in cui la capienza dei mezzi risulta spesso inadeguata e per questo la battaglia della Uil trasporti Messina, accanto ai ragazzi del sindacato studentesco UDU, per potenziare la flotta e migliorare il servizio pubblico.”

Al termine della protesta gli universitari hanno lanciato un appello alle diverse autorità competenti: “Ci rivolgiamo al Rettore, al sindaco, e al presidente dell’ATM: incontratevi per definire seriamente quale servizio volete offrire agli studenti che scelgono di studiare a Messina!”

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