MESSINA. Dopo il torrente Giostra e il torrente Boccetta, la fogna torna a scaricare a mare anche alla foce del torrente San Licandro, con un puzzolente rigagnolo (tra l’altro non alimentato da acque piovane, dato che non piove da un mese) che attraversa la piccola porzione di arenile e scarica in acqua tra la rada san Francesco e la parte balneabile della spiaggia del Ringo (un’altra parte, per 50 metri a sud dall’ex ospedale Margherita,  sarebbe inibita alla balneazione a causa dell’inquinamento). Si ripresenta dunque il problema, di lunghissima e vecchia data, che nel 2020 l’allora sindaco Cateno De Luca sosteneva di aver risolto in maniera definitiva, imputando agli scarichi abusivi il problema: una questione che attiene alla messa in sicurezza ambientale di tutti i torrenti “tombati” di Messina: Zaera, Gazzi, Portalegni, Boccetta, Giostra, San Licandro e Annunziata, tutti messi in sicurezza nel 2020 dall’Amam con un bypass che intercettava acque nere e liquami e li mandava a Mili nell’impianto di depurazione (l’unico a Messina attualmente in funzione). Questo sistema ha garantito per due anni il pressochè totale azzeramento degli sversamenti fognari. Da qualche mese però le cose hanno iniziato a complicarsi, con la ricomparsa dei reflui di fogna alle foci dei torrenti: prima a Boccetta, zona in cui il problema non è stato mai effettivamente risolto, poi a Giostra. Da qualche settimana anche a San Licandro.

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