MESSINA. Il Ponte sullo Stretto? La soluzione migliore, secondo un recente studio, sarebbe quella di realizzarlo tra la zona Falcata e l’area di Concessa, a Reggio Calabria, unendo insieme due diverse tecniche costruttive: ovvero delle colonne GBS alte circa 300 metri e dei tunnel prefabbricati in cemento armato secondo uno schema analogo a quello proposto in Norvegia per superare il Bjønafjord. La proposta, l’ennesima avanzata nel corso degli ultimi 2 millenni, è di Giovanni Saccà, ingegnere messinese, ed è stata presentata a Bari lo scorso 15 ottobre.

Tale ponte/tunnel, secondo il progetto, sarebbe realizzato con elementi cilindrici lunghi 500 metri e dal diametro di 25, collegati tra  loro tramite strutture di stabilizzazione e sicurezza ogni 250 metri. I tunnel verrebbero posti sotto il livello del mare tra -30 e -55 metri “in modo da non creare alcun problema di navigabilità e da rendere la struttura non sollecitata dal moto ondoso”. Ciascun tunnel sarebbe in grado di ospitare al suo interno, su due piani, sia la ferrovia che l’autostrada.

 

 

«La Zona Falcata – si legge nella presentazione dell’elaborato – verrebbe collegata direttamente con Concessa tramite una sequenza di gallerie alvee prefabbricate unite tra di loro, in grado di interconnettere le linee ferroviarie e le autostrade siciliane con quelle della penisola italiana. Allo scopo dovrebbero essere realizzate 10 colonne GBS di altezze comprese tra 46 e 290 metri. Ovviamente dovrebbero essere realizzati raccordi stradali e ferroviari sia in Sicilia che sulla costa calabra».

«L’ipotesi progettuale delineata – si legge ancora – ha l’ambizione di tentare di risolvere allo stesso tempo anche i problemi di congestione urbana sia di Messina, che di Reggio Calabria in modo da trasformarle in moderne città metropolitane. Infatti, insieme all’attraversamento stabile, potrebbero essere realizzate delle linee metropolitane in grado di risolvere il problema dei trasporti pubblici delle due città. Il tutto con lo scopo di contribuire a delineare nuove prospettive, in linea con gli obiettivi ONU ed europei 2030 per le città metropolitane, in grado di stimolare la stesura di un nuovo Piano Regolatore Generale, che cancelli definitivamente le tracce lasciate dal terremoto del 28 dicembre del 1908 e che contemporaneamente crei le condizioni per un significativo sviluppo economico e sociale della Sicilia e della Calabria».

 

 

La proposta nasce in seguito a una valutazione complessiva delle varie “possibilità” discusse negli anni, relative sia alle direttrici Ganzirri – Punta Pezzo o Zona Falcata – Concessa) che alle tipologie di attraversamento (ponti sospesi; tunnel in alveo, tipologie subalvee). «Mentre lungo la direttrice Ganzirri-Punta Pezzo sono realizzabili tutte e tre le tipologie, lungo la direttrice Zona Falcata-Concessa non è possibile realizzare tunnel subalvei a causa della profondità del mare»,  spiega l’ingegnere, che commenta la scelta della società Stretto di Messina Spa di progettare un ponte stradale e ferroviario da 3.300 metri di campata, raffrontandola allo Tsing Ma Bridge di Hong Kong, che ad oggi detiene il primato della campata più lunga mai realizzata, con una campata centrale che supera di poco i 1000m.  

«In Norvegia – prosegue – sono in corso i lavori di potenziamento dell’autostrada E39 per eliminare 8 servizi di navi traghetto, in altrettanti tratti di mare, realizzando ponti e tunnel stradali in grado di dimezzare i tempi di percorrenza. Per realizzare tale ambizioso programma si stanno progettando attraversamenti stabili sia con tecniche classiche che con tecniche basate sugli sviluppi derivati dalla realizzazione di grandi piattaforme offshore oceaniche utilizzate per l’estrazione di gas e petrolio da grandi giacimenti sottomarini. Nell’ambito di tale iniziativa, per quanto riguarda i ponti, è stata presa in considerazione la possibilità di realizzare ponti sospesi multicampata su fondazioni galleggianti (Multispan suspension bridge on floating foundations) e ponti multicampata con fondazioni a gravità (Multispan suspension bridge Gravity Based Structures (GBS)). Già da diversi decenni vengono realizzate in tutto il mondo strutture GBS in grado di resistere non solo ai carichi verticali, ma anche alle spinte orizzontali dovute al vento, alle spinte delle onde marine, a possibili terremoti, a urti navali e a urti contro iceberg. Per ora queste strutture sono state realizzate sino a profondità di circa 300 m, ma se ne stanno progettando per installarle sino a profondità di circa 500 metri. In Norvegia, oltre ai ponti sospesi, è stata presa in considerazione la possibilità di realizzare tunnel alvei o di Archimede (Submerged Floating Tunnel= SFT), che possono essere costruiti secondo 4 tipologie diverse: sostenuti da pontoni galleggianti, ancorati al fondo, sostenuti da colonne e non ancorati. Da non trascurare il fatto che il costo degli SFT varia linearmente con la sua lunghezza mentre il costo dei ponti sospesi aumenta esponenzialmente con la lunghezza della campata principale. Progetti relativi a ponti/tunnel alvei su colonne sono stati prospettati sin dall’Ottocento. Più recentemente, nel 2018 presso l’école Polytechnique Fédérale de Lausanne, è stato progettato e dimensionato un ponte sommerso su colonne nel lago di Léman per collegare con un servizio metropolitano Ginevra a Losanna». 

«Utilizzando tali tecniche nello stretto di Messina – conclude – si potrebbero prendere in considerazione soluzioni in grado di realizzare attraversamenti non solo nel punto più stretto, ma anche nel punto più baricentrico rispetto ai centri abitati, in modo da minimizzare i tempi di collegamento interni all’Area Metropolitana dello Stretto, senza la necessità di creare significative problematiche ambientali ed espropriative e con costi accettabili. Tutto ciò con lo scopo non solo di risolvere le problematiche dei collegamenti a lunga distanza, ma soprattutto per creare le condizioni in grado di unire le città Metropolitane di Messina e di Reggio Calabria in un’unica grande città Metropolitana localizzata al centro del Mediterraneo, che diverrebbe la settima città d’Italia e la terza del Sud Italia».

 

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SACCA' GIOVANNI
22 Ottobre 2019 6:12
Giovanni Saccà
Giovanni Saccà
9 Novembre 2019 9:09
Giovanni Saccà
Giovanni Saccà
9 Novembre 2019 9:10
Giovanni Saccà
Giovanni Saccà
9 Novembre 2019 9:13