MESSINA. In occasione del debutto dello spettacolo “Piccoli Crimini Coniugali”, il Teatro Vittorio Emanuele ripropone l’appuntamento con i protagonisti dello spettacolo, con l’obiettivo di incentivare il dialogo tra artisti, studenti, critici e spettatori. L’appuntamento è fissato alle 18 di sabato 17 febbraio, nella Sala Sinopoli, con l’incontro con la compagnia della pièce di Erìc-Emmanuel Schmitt, a cui prenderanno parte gli attori Michele Placido e Anna Bonaiuto, il presidente dell’Ente Luciano Fiorino, la direttrice artistica della sezione prosa Simona Celi Zanetti dell’Ente e la docente di sociologia della comunicazione Eugenia Parito.

L’iniziativa rientra nell’ambito della convenzione tra l’Università e l’Ente Teatro per offrire a studenti e dipendenti la possibilità di acquistare i tagliandi di ingresso al “Vittorio Emanuele” a prezzi particolarmente vantaggiosi.

Lo spettacolo, in scena dal 16 al 18 febbraio, ripropone in forma teatrale il testo di E. Emmanuel Schmitt e racconta la vita di coppia dei due protagonisti, Gilles e Lisa, che da ormai quindici anni si trovano a vivere un apparentemente tranquillo ménage familiare.

Lui, scrittore di gialli, in realtà non è un grande fautore della vita a due, convinto che si tratti di un’associazione a delinquere finalizzata alla distruzione del compagno/a. Lei, moglie fedele, è invece molto innamorata e timorosa di perdere il marito, magari sedotto da una donna più giovane.

Un piccolo incidente domestico, in cui Gilles, pur mantenendo intatte le proprie facoltà intellettuali, perde completamente la memoria, diventa la causa scatenante di un sottile e distruttivo gioco al massacro.

I tentativi di Lisa di aiutare il compagno a riappropriarsi della sua identità e del loro vissuto comune diventano un percorso bizzarro, divertente e doloroso, che conferma il sospetto di molti che anche la coppia più affiatata non è che una coppia di estranei.

Gilles e Lisa avranno un bel da fare per cancellare l’immagine di sé che ciascuno ha dell’altro, attraverso rivelazioni sorprendenti, scoperte sospettate, ma sempre taciute, rancori, gelosie, fraintendimenti mai chiariti, in una lotta senza esclusioni di colpi, sostenuta, per fortuna loro, da una grande attrazione fisica che li tiene avvinti.

Il testo di Schmitt è un veloce e dinamico confronto verbale tra i due protagonisti, un susseguirsi di battute, ora amorevoli ora feroci, ora ironiche ora taglienti; uno scontro che si genera dove una grande passione inespressa cerca un modo per sfogarsi. Il battibecco è necessario, vitale. Il confronto incessante, il dire apertamente quello che era percepito da tempo, la consapevolezza chiara ed intelligibile di alcune realtà e verità prima solo intuite sono momenti necessari alla vita di coppia, per permettere a due persone di crescere insieme, di rispettarsi e di convivere.

 

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