MESSINA. A Torre Faro ormai è uno di casa. È seduto a un tavolino della Pinnazza e realizza delle collane con le conchiglie che ha raccolto sulle spiagge di mezza Europa. Una piccola pausa all’ombra prima di rimettersi in acqua, il suo elemento naturale. A fianco a lui c’è Nirvana, un cagnolino abbandonato dal pelo bianco e nero che ha trovato ad Alghero, in Sardegna, e che da allora è diventato il suo fedele compagno di viaggio.

Sergi ha 33 anni, è nato nei pressi di Barcellona, in Spagna, e dal 2011 ha deciso di abbandonare la sua vita da ingegnere per inseguire il sogno di una vita: esplorare il Mediterraneo a bordo della sua canoa

Una vita da avventuriero che sabato mattina lo ha condotto per la seconda volta in pochi anni a Torre Faro. Sotto il Pilone, dove già lo conoscono tutti, ci resterà appena qualche giorno, prima di ripartire nuovamente assieme al suo fedele amico a quattro zampe. In cerca di nuovi mari, di nuove spiagge, di nuovi posti da raccontare.

Il primo viaggio di Sergi inizia circa sei anni fa, dopo una laurea in Ingegneria, conseguita in Germania, e la prospettiva di un lungo dottorato da  affrontare.  «È stato allora che ho provato un po’ di paura per il mio futuro, finché ho capito che se non avessi realizzato in quel momento il mio sogno non avrei potuto farlo più», racconta il giovane catalano, che la passione per i viaggi e per il mare la coltiva fin da ragazzino.

Così, a 27 anni, con un budget di 3mila euro nelle tasche (dei quali circa la metà li investe in attrezzature per il viaggio), compie il giro della penisola iberica, direzione nord, affrontando il grande Oceano. 

Due anni dopo, nel 2013, affronta quindi il percorso inverso nel Mediterraneo, toccando prima le coste della Francia e poi quelle dell’Italia. Il secondo viaggio lo affronta con più calma, senza fretta, giungendo ad ottobre del 2015 a Torre Faro, la sua prima meta siciliana, dove si ferma a lungo per riparare la canoa prima di ripartire in direzione di Salina.  

«La prima volta che ho messo piede in Sicilia ho avuto l’impressione di trovarmi in Andalusia, per via della lingua, del calore della gente e di alcune usanze tipo il karaoke. Una nota dolente di questa bellissima terra, purtroppo, è quello della spazzatura. Qui le spiagge sono più sporche, a causa degli scarsi servizi e delle cattive abitudini della gente»,  racconta mentre rassetta la sua tenda da campeggio, posizionata a pochi metri dalla riva. 

E proprio la pulizia degli arenili è una delle battaglie che Sergi sta portando avanti da qualche anno, convinto che il suo buon esempio sia fondamentale per risvegliare le coscienze. «A un certo punto ho capito che oltre a soddisfare il mio desiderio di esplorare il Mediterraneo avrei voluto fare qualcosa anche per gli altri. Così ho contatto una Ong che si occupa di tutelare il mare, “Oceana”, e ho offerto loro il mio supporto», spiega Sergi, che della filosofia green, lui che dorme all’aria aperta e non consuma carburante, ne ha fatto una ragione di vita.

La chiacchierata prosegue ancora per qualche minuto, finché Sergi decide che è arrivato il momento di salire sulla canoa e di tornare a cavalcare le onde assieme al suo Nirvana. “Il mare – conclude osservando l’orizzonte – è un grande maestro di vita. Ti insegna sempre qualcosa di nuovo, ma bisogna essere capaci di rispettarlo»

 

(Video in basso)

 

 

 

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