MESSINA. “In merito alla sospensione dei lavori nel cantiere del Viadotto Ritiro, l’attesa riunione tra il Cas e la Toto Costruzioni, al netto delle dichiarazioni di facciata, non sembra chiarire, con l’indispensabile nitidezza, l’aspetto fondamentale di questa kafkiana vicenda”. A scriverlo, in un comunicato, sono Ivan Tripodi, segretario generale della UIL Messina, e Pasquale De Vardo, segretario generale Feneal Uil Tirrenica.

La questione dirimente e fondamentale – prosegue la nota – riguarda l’accredito degli stipendi agli oltre 50 lavoratori che sono senza salario. Infatti, si è convenuto che a partire dalla prossima settimana, durc della Toto permettendo, il Cas effettuerà consistenti pagamenti alla Toto, ma non si è affermato con la dovuta chiarezza che il primo atto, a nostro avviso ineludibile, che, senza se e senza ma, la Toto dovrà espletare riguarda la corresponsione dei salari arretrati a favore degli esausti lavoratori che stanno vivendo un dramma sociale. Si tratta di una precondizione finalizzata a fermare una vera e propria macelleria sociale. Contestualmente dobbiamo registrare le solite vacue promesse in merito ai tempi previsti per la reale conclusione dei lavori del Viadotto Ritiro, in maniera tale da fare uscire dall’incubo pluriennale i cittadini, in primis della provincia di Messina, che sono costretti a subire una viabilità disastrosa che si riverbera nella quotidiana qualità della vita delle persone”. 

 

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