MESSINA. «I tragici fatti di questi giorni in cui la A18 si è trasformata in scenario di morte, ripropongono con forza il tema della sicurezza delle strade ed autostrade siciliane». Così in una nota il gruppo LabDem Messina commentando i ripetuti incidenti che si sono verificati lungo la A18 nel corso degli ultimi giorni. «Il problema, si è drammaticamente scoperto, riguarda tutta Italia ed il crollo del ponte Morandi ha posto al centro del dibattito politico il tema della manutenzione della rete autostradale italiana fino al punto da ipotizzare la revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia. – proseguono – I cittadini siciliani si erano, però, resi conto del totale dissesto della loro rete autostradale ben prima del 2018 (si pensi solo alla caduta del viadotto Himera sulla Catania – Palermo del 2015 ed alla frana di Letojanni sulla Messina – Catania sempre nel 2015) e i continui incidenti, spesso mortali, non fanno che ricordarcelo.

«Infine, la situazione di assoluto degrado della “tangenziale” di Messina è sotto gli occhi di tutti (gallerie buie, manto stradale dissestato in diversi tratti, corsia limitata ad una carreggiata, assenza di corsia di emergenza, etc.) e rende chiaro che la sua messa in sicurezza è una vera e propria emergenza. – continua la nota – In attesa che il CAS e l’ANAS si fondano in un unico soggetto e nella speranza che da tale sinergia possano nascere nuove opportunità di crescita della rete autostradale siciliana, si deve pretendere dal Governo Regionale, col soccorso di tutte le forze politiche, una azione straordinaria di messa in sicurezza minima della A18, A19 e A20».

«Non si pretendono, come in altre parti d’Italia, raddoppi o allargamenti di corsie o nuovi tratti autostradali, in questo caso basterebbe che il manto stradale non fosse sgretolato o peggio scivoloso per la sua vetustà ma rinnovato almeno nei tratti più usurati; basterebbe che le gallerie fossero ben illuminate specie al loro ingresso e basterebbe che i tratti ad una sola corsia restino presto un lontano ricordo – concludono –  Per dirla in modo semplice, ai siciliani (ed ai loro turisti) basterebbe percorre le loro autostrade senza avere la quotidiana paura di incappare in un (evitabile) incidente mortale».

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