MESSINA. Si possono evitare le (molto) lunghe liste di attesa quando si prenota una visita di primo accesso con il Sovracup (Centro Unico Prenotazioni) una visita medica con impegnativa, specialmente quando la classe di priorità della ricetta del medico è “urgente” o “breve”, ovvero andrebbe prenotata entro 72 ore o 10 giorni dall’emissione. E si possono evitare con una procedura, chiamata “percorso di tutela”, che consente di prenotare una visita privata o intramoenia, sempre tramite il Sovracup, ma che dà diritto ad un’anticipazione dell’appuntamento a spese delle aziende sanitarie (eccetto il costo del “ticket” che si sarebbe dovuto pagare all’accettazione) o al rimborso da parte delle strutture sanitarie pari alla cifra sborsata per la visita meno lo stesso “ticket”.
Ma ci sono degli step da seguire, e ogni azienda sanitaria, quindi Asp, Policlinico, Papardo e Piemonte, ha i suoi. E prima di questi step va specificato che il sistema di prenotazione sanitario a Messina e provincia è gestito da un CUP federato (unico in Sicilia). Cosa vuol dire? Un numero verde che gestisce le prenotazioni per tutte e quattro le aziende associate e vincolate da un contratto unico con la società Cooperativa Sociale Asso (Sovracup), evitando che il cittadino chiami tutti i CUP delle varie Aziende per prenotare una visita.
Il primo step è comune a tutti: bisogna chiamare il numero verde del Sovracup (qui i numeri da cellulare o telefono fisso), o in alteranitva accedere all’app SovraCUP regionale con SPID per andare anche fuori provincia, e chiedere una prenotazione. E accettare la prima data utile: «Il “Piano Nazionale Governo Liste” d’attesa dice che il paziente per essere considerato in lista di attesa deve accettare la prima disponibilità. Essendo un CUP federato (perché il contratto è unico, con quattro aziende di cui il Policlinico è capofila, e il paziente non deve chiamare ogni singola azienda) la prima disponibilità può essere ampia», spiegano la referente Asp Messina liste di attesa e Cup Ernica Maria Gallo e il direttore generale Pietro Cuccì. E dopo?
Asp Messina
Se la prenotazione non rispetta la priorità riportata sull’impegnativa (“urgente” entro 72 ore, “breve” entro 10 giorni, “differibile” entro 30 giorni la visita e 60 giorni per gli esami diagnostici strumentali, “programmata” entro 120 giorni) l’utente può presentare istanza di anticipo della prenotazione tramite gli sportelli URP, compilando l’apposito modulo e recandosi fisicamente negli uffici dislocati in tutta la provincia (qui il link), oppure inviando il modulo tramite pec (un pdf autocompilante disponibile sul sito dell’Asp di Messina) allegando la documentazione richiesta (qui la pagina sul sito dell’Asp Messina). Chiaramente, l’Asp risponde solo ai pazienti nelle liste di attesa Asp, e poi verifica solo la disponibilità delle strutture Asp e convenzionate Asp, dopo aver verificato anche l’appropriatezza prescrittiva e la tipologia di accesso. Trovato lo slot libero, contatta l’utente e comunica la nuova data. Ma se la disponibilità continua a non esserci, l’Asp lo invia in una struttura a proprie spese (l’utente non deve sborsare un centesimo se non il “ticket”). Se si tratta di un esame da svolgere in ospedale, allora l’Asp lo inserisce in sovrannumero nelle proprie agende, in caso contrario, se necessario, si inserisce in prestazione aggiuntiva in una struttura convenzionata nell’ambito di garanzia del paziente.
E per quanto riguarda la procedura di rimborso di cui molti sentono parlare? «L’Asp di Messina fa di tutto per non arrivare a quel punto. Ma se fosse necessario prenotare una visita privata a pagamento, deve essere l’Asp stessa ad autorizzare preventivamente il paziente, e il rimborso sarebbe pari alla quota partecipativa prevista dal nomenclatore tariffario regionale, un catalogo unico previsto dal decreto Lea del 2017 (qui il link)», sottolineano Gallo e Cuccì, che invitano anche gli utenti a disdire le prenotazioni tempo per liberare eventuali slot che potrebbero essere occupati da altri pazienti con necessità.
A.O.U. G. Martino – Policlinico
Per quanto riguarda le prenotazioni tramite il Sovracup all’Azienda Ospedaliera Universitaria G. Martino, il Policlinico ha dedicato un’intera sezione del sito internet per guidare i pazienti al percorso di tutela (qui il link). Nello specifico, dopo avere sempre prenotato la visita tramite il numero verde, bisogna inoltrare all’indirizzo protocollo@polime.it, esclusivamente tramite PEC, un’istanza utilizzando un modello predisposto (qui il link), al quale deve essere allegata la copia leggibile dell’impegnativa prescritta dal medico curante. L’istanza deve riportare l’indicazione della prestazione da erogare, la struttura sanitaria presso la quale questa era stata prenotata mediante Sovracup provinciale, le relative date di prenotazione e assegnazione dell’appuntamento e il recapito telefonico dell’utente. Successivamente, dopo aver verificato l’istanza, avvia un percorso di tutela interno, inoltrandola alla UO specialistica di competenza per la successiva valutazione di dell’appropriatezza prescrittiva, anche secondo la metodologia RAO, e l’eventuale ricollocazione della prenotazione. Infine, l’URP aziendale comunica gli esiti all’utente.
Il Policlinico, inoltre, specifica i casi in cui non potranno essere accolte le istanze: assegnazioni di date di erogazione della prestazione non registrate e documentate sull’applicativo del Sovracup Provinciale di Messina; assegnazioni di date di assegnazione di date di erogazione della prestazione non corrispondenti alla prima disponibilità offerta dal Sovracup provinciale di Messina all’interno dell’ambito di garanzia dell’utente; richiesta di rimborso di prestazioni ambulatoriali già erogate.
Centro Neurolesi Bonino Pulejo – Ospedale Piemonte
Più sintetico, ma anche sul sito dell’IRCCS di Messina c’è una pagina dedicata al percorso di tutela: “In caso di indisponibilità da parte del Sovracup Provinciale di garantire l’erogazione delle prestazioni ambulatoriali nei tempi previsti dalla normativa vigente, l’utente potrà inoltrare formale istanza per il riconoscimento dei propri diritti all’indirizzo ufficio.protocollo@irccsme.it. L’istanza dovrà essere corredata dell’impegnativa con la prestazione ambulatoriale richiesta e la relativa classe di priorità e un documento di riconoscimento. L’azienda si riserva la facoltà di valutare l’appropriatezza dell’istanza, mediante consulenza con lo specialista di pertinenza”.
Azienda Ospedaliera Papardo
La procedura di tutela illustrata sul sito del Papardo prevede direttamente la possibilità di ricorrere all’accesso alle prestazioni in regime di libera professione intramoenia, al costo del solo ticket. Di cosa si tratta? Questo tipo di prestazione (detta anche “libera professione intramuraria”) si riferisce alle prestazioni mediche erogate da medici dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) all’interno di strutture ospedaliere pubbliche, ma al di fuori del normale orario di lavoro e delle attività previste dal loro impegno di servizio. In pratica, il medico utilizza le strutture e le attrezzature dell’ospedale per svolgere attività libero-professionali a pagamento.
«La garanzia dei tempi d’attesa delle prestazioni sanitarie assicura l’erogazone dei servizi in base alla classe di priorità delle prestazioni, se tali richieste non vengono evase nei tempi previsti si può ricorrere all’accesso alle prestazioni in regime di libera professione intramoenia o presso un erogatore privato accreditato, al costo del solo ticket. Questo meccanismo permette di evitare lunghi tempi d’attesa per le prestazioni che rientrano nei LEA», spiega infatti il direttore sanitario Paolo Cardia.
Come bisogna procedere? «L’A.O. Papardo ha predisposto una sezione specifica sull’argomento nel regolamento CUP (documento è disponibile nella sezione “Documenti supporto CUP/ALPI”), dove è possibile scaricare anche l’apposito modulo (Modulo richiesta percorso di tutela ai sensi del D.Lgs. 124/98, art. 3, comma 13). In tali documenti sono chiaramente indicate i requisiti per accedere a tale percorso di tutela», spiega il responsabile per le liste di attesa dell’azienda Giuseppe Grimaldi.
Qualora l’utente rientrasse nelle caratteristiche prescritte dal regolamento, potrà compilare il modulo predisposto e inoltrare l’istanza (a cup@aopapardo.it o a urp@aopapardo.it) «esplicitando di volersi avvalere del “percorso di tutela” e di avere accettato la prima disponibilità in ambito provinciale, proposto dal CUP federato», si legge nel regolamento.
Successivamente, «il responsabile CUP verifica la sussistenza del diritto di accesso al “percorso di tutela” e l’eventuale possibilità di prenotare l’assistito nei tempi di garanzia anche in overbooking», continua il regolamento, che però specifica: «non trovando soluzione soddisfacente, individua il medico che esegue l’esame nei tempi massimi di garanzia per la classe di priorità prescritta, preferenzialmente con la tariffa ALPI meno onerosa».
«Il medico erogatore percepirà l’importo previsto dal tariffario ALPI, sostenuto economicamente dall’azienda erogatrice, riservando al cittadino solo la eventuale quota di compartecipazione al costo (ticket sanitario)», spiega il regolamento.