MESSINA. Dopo il consigliere comunale del Pd, Alessandro Russo, anche il collega di Libera Me, Nello Pergolizzi, interroga il sindaco Cateno De Luca sulla situazione che vede al centro di numerose discussioni la scuola Mazzini, ritenendo, nello specifico, di “dover valutare l’assegnazione in via immediata alla scuola, per il presente anno scolastico, delle aule disponibili presso l’edificio dell’ex Istituzione dei Servizi Sociali“.

“Presso la scuola Mazzini, all’avvio dell’anno scolastico, si riscontra un forte disagio dovuto ad un’obiettiva carenza  d’aule scolastiche che potrebbe costringere gli studenti ed i professori a doppi turni – scrive Pergolizzi – Nonostante la necessità d’aule per questa scuola, malgrado i solleciti, le proposte, le promesse e le indicazioni, nulla finora appare concretamente risolto in maniera organica e definitiva“.

“Si potrebbe considerare l’ipotesi dell’assegnazione alla scuola Mazzini dell’intero edificio dell’ex Istituzione dei Servizi Sociali (Via Felice Bisazza) ristrutturato a seguito di apposito finanziamento nell’ambito del PON “Sicurezza  per lo sviluppo 2007-2013”, negli ultimi anni utilizzato come centro polifunzionale con la finalità di inserimento sociale  e lavorativo degli immigrati – prosegue – Ad oggi, la struttura in questione risulterebbe aperta solamente per tre ore settimanali, durante la giornata di  martedì, dalle 9.30 alle 12.30″.

“Risulta possibile, in via eccezionale, per sopravvenuti motivi di interesse pubblico, utilizzare detti locali per scopi diversi da quelli attuali, così come previsto dalle diverse delibere di Giunta e dalla relativa convenzione convenzione”, sottolinea.

Si devono risolvere con tempestività ed in maniera soddisfacente i problemi della scuola Mazzini, in  considerazione delle responsabilità, anche di carattere penale, che gravano ai vari livelli amministrativi e politici, alla  luce del vigente ordinamento giuridico – conclude il consigliere comunale di Libera Me – In ordine a tali vicende è fondamentale venire incontro alle esigenze delle nuove generazioni, consentendo nei  fatti l’esercizio costituzionalmente tutelato del diritto allo studio di parte di loro”.

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