MESSINA. «Oggi, il tanto atteso inizio dell’anno scolastico non è stato garantito agli studenti di tre terze medie all’Istituto Comprensivo Mazzini. I ragazzi delle terze D, E e G infatti sono rimasti fuori a protestare, e lo stesso accadrà nei prossimi giorni, perché hanno appreso solo all’ultimo momento del trattamento discriminatorio che la scuola ha applicato nei loro confronti. Abbiamo dovuto spiegare ai nostri figli, che attendevano con grande trepidazione di riprendere la scuola dopo l’esperienza devastante del lockdown, che il diritto all’istruzione non è assicurato in modo uguale per tutti».

Inizia così la lettera scritta dai rappresentanti dei genitori delle classi terza D, terza E e terza G dell’Istituto Comprensivo Mazzini, che spiegano le ragioni del loro malcontento, chiedendo delle soluzioni alternative e un confronto con le Istituzioni.

«Ogni settimana – scrivono – un gruppo di studenti di ognuna delle tre terze, a rotazione, svolgerà l’attività didattica in cosiddette classi plus, sulla cui rispondenza ai criteri di sicurezza esprimiamo forti dubbi, sia per la misura degli spazi, che non sembrano ad occhio rispettare la normativa in materia, sia per l’ammassamento e la promiscuità fra studenti di diverse classi. Inoltre, mentre le altre 4 terze medie dell’Istituto potranno svolgere con costanza e senza alcuna difficoltà l’attività scolastica e arrivare con maggiore serenità e preparazione ad affrontare gli esami di terza e l’ingresso ai licei il prossimo anno, la continuità didattica degli oltre 60 ragazzini è ovviamente messa a repentaglio dovendo spostarsi in aula diversa, con docenti diversi, con compagni diversi»

«Durante i due incontri svolti con il nuovo Dirigente – prosegue la lettera – nessuna delle proposte alternative suggerite nell’ottica di trovare una soluzione equa e corretta per tutti sono state ritenute accoglibili. I genitori hanno infatti consigliato di adottare la didattica a distanza per tutte le terze classi o, in alternativa, di applicare la turnazione in presenza in un pomeriggio la settimana o di sabato, per far in modo che tali turni fossero per ogni studente più diluiti nel tempo e che fossero garantite pari opportunità a tutte le sezioni, riducendo così al minimo i rischi legati ad aule-sgabuzzino e a commistione interclasse. Si è chiesto poi di insistere con le autorità competenti per rintracciare due aule aggiuntive, ad esempio nei plessi scolastici vicini (la terza potrebbe essere allocata nella ampia presidenza, come riconosciuto dallo stesso Dirigente, vista la situazione emergenziale). Nessuna apertura a possibili correttivi è giunta finora dalla scuola che ha già tutto deciso nei passati consigli di istituto senza che i rappresentanti delle classi interessate e discriminate venissero né informati né coinvolti».

I genitori – spiegano ancora – hanno avuto modo di esporre le problematiche al Sindaco e all’Assessore all’Istruzione, i quali hanno garantito attenzione alla questione e la propria partecipazione al prossimo consiglio di istituto, che si terrà lunedì pomeriggio. «Ci aspettiamo una soluzione urgente e corretta per riportare il prima possibile a scuola i propri figli, pronti ad esperire tutte le vie possibili se ciò non avverrà».

 

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