Un «conflitto per la spartizione delle abilitazioni per le cattedre universitarie», così lo definisce il gip di Firenze, Antonio Pezzuti. Un conflitto acceso per ottenere l’abilitazione di professore associato, titolo necessario per l’assegnazione di una cattedra all’Università. Un’inchiesta della procura di Firenze che sconfina in Sicilia, dove tre docenti universitari, di cui uno in pensione sono accusati di concorso in corruzione.

Sono tutti e tre palermitani ma l’inchiesta tocca anche l’università di Messina, perché uno dei tre palermitani è Andrea Colli Vignarelli, docente di diritto tributario a Scienze politiche sullo Stretto, coinvolto nell’inchiesta perché membro della commissione nazionale che deciderà l’assegnazione dei titoli e genero di uno dei maggiori attori dell’agone universitario, Andrea Parlato.

Quest’ultimo, docente in pensione, ex ordinario di Scienze delle finanze, sponsorizzava la figlia, Maria Concetta, moglie di Colli Vignarelli. Dall’altro lato, invece, Salvatore Sammartino, ordinario di Diritto tributario, che sponsorizzava due suoi allievi, Daniela Mazzagreco e Filippo Alessandro Cimino.

Una lotta intestina svelata dalle intercettazioni telefoniche degli agenti toscani registrate nel marzo del 2015.

Professore ordinario a Messina, Colli Vignarelli mostrava sullo Stretto un “profilo basso”: un docente tranquillo, non uno che avesse l’atteggiamento da “barone”. Così viene descritto da alcuni colleghi.

Sospeso ieri dalla procura di Firenze assieme alla moglie, Maria Concetta Parlato, Colli Vignarelli era l’uomo dentro la commissione sul quale Parlato contava per poter raggiungere altri commissari, come Adriano Di Pietro, tra i più influenti all’interno della commissione.

Questo perlomeno è quanto emerge dalle indagini di Firenze.

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