MESSINA. Da Santa Teresa di Riva a Londra, dall’Inghilterra al Brasile passando per gli States, fino ad arrivare alla capitale delle Florida, dove il sindaco di Miami, Tomas Regalado, gli ha consegnato da poco le chiavi della città. È tutto all’insegna del pallone e della passione per il gioco del calcio il “sogno americano” di Roberto Saccà, 37enne siciliano che nel 2012 ha fondato sulle rive del Pacifico il “Miami United Football Club”, prima squadra di calcio della metropoli, di cui è stato presidente e quindi amministratore delegato. 

Un’iniziativa che gli ha permesso di ottenere, oltre alle chiavi della città, nella quale vive ormai da 11 anni, anche una giornata in suo onore: il “Miami United Day”, celebrato il 27 di aprile. Il tutto grazie alla promozione di uno sport fino a qualche anno fa poco conosciuto a quelle latitudini.

L’avventura da giramondo di Roberto inizia all’età di 21 anni, quando, da neolaureato in Psicologia, decide di trasferirsi a Londra, dove diventa General Manager di un’azienda di vino e impara ben quattro lingue. Dalla City si sposta quindi in Brasile per poi rientrare a Messina, dove fonda un club calcistico prima di rifare le valigie e partire nuovamente, destinazione States. Il tour americano inizia a Washington, prosegue a New York, Los Angeles e Chicago e si conclude quindi a Miami, dove inizia a lavorare nel mercato immobiliare e conosce la futura moglie Delia, torinese, con la quale decide di aprire un risto-bar. Finché arriva la grande folgorazione: trasmettere la sua passione per il cacio in una città che fa del surf il suo sport d’elezione. 

Il resto è storia recente, con un interessamento momentaneo di David Beckham, l’ingaggio per un breve periodo dell’imperatore Adriano, ex Inter, la collaborazione del pendolino Cafù come ambasciatore, e la partecipazione nella prestigiosa Us Open Cup, dove il “Miami United Football Club” riesce ad imporsi al primo turno.

 

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