MESSINA. Dal 3 ottobre scorso, giorno in cui il torrente San Michele è esondato portando via con sé auto e detriti, sono ormai trascorsi quattro mesi. Una notte di paura, quella vissuta dagli abitanti del villaggio collinare della zona nord di Messina cui aveva fatto seguito un’ordinanza emanata dal sindaco per la totale messa in sicurezza della zona. Da allora un nulla di fatto, con gli abitanti del luogo che sono tornati a parcheggiare ancora una volta nel torrente.

“Gli interventi che erano stati promessi – in puro stile De Luca – dovevano essere di immediata applicazione. Invece, ci duole dirlo, il tutto è rimasto arenato in un nulla di fatto che crea distanza tra la cittadinanza e chi amministra questa città. Diventa, infatti, difficile per chi vive in quelle zone comprendere quali motivi abbiano indotto il sindaco a presentare un elenco di interventi che, poi, non sono stati eseguiti secondo calendario”.

A denunciarlo sono il consigliere comunale di OraMessina, Giandomenico La Fauci, e la consigliera della V Circoscrizione, Lorena Fulco. “Il traffico della zona, infatti, è aumentato in maniera esponenziale negli ultimi anni per via dell’apertura regolare degli svincoli di Giostra. Questo comporta, quindi, la necessità di una manutenzione continua. Se questo bisogno si scontra con quello emergenziale, ecco che il disastro è fatto. La pavimentazione non è stata ricostruita, né l’illuminazione ripristinata, cosa che comporta un grave pericolo per un’area densamente popolata”.

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