MESSINA. È salvo l’agrumeto di Villa Pugliatti. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia ha respinto infatti il ricorso presentato dal Comune di Messina per chiedere l’annullamento del vincolo culturale (qui tutta la vicenda).

Nel testo del decreto si legge che il fondo costituisce “un unicum che ha dato luogo a una tipologia ben precisa di dimora definita per la dimensione ‘villa’, rappresentando una testimonianza esemplare di quell’assetto territoriale/organizzativo dell’economia agricola diffusa tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo nel territorio comunale di Messina” e dunque meritevole di tutela.

“Con il provvedimento impugnato, per la prima volta a Messina – spiega Ivan Tornesi – è stato riconosciuto il valore culturale per una pertinenza agricola di una dimora storica della fascia costiera a sud di Messina. Il Comune di Messina ha chiesto subito l’annullamento del vincolo perché in contrasto con l’idea di realizzare nella stessa area, la piattaforma logistica a servizio del Porto di Tremestieri. Ma secondo i giudici il provvedimento è corretto e risulta adottato a seguito di istruttoria congrua e supportata da adeguata motivazione”.

“È una soddisfazione enorme per noi attivisti del Comitato Ex Sanderson e per gli studenti, gli studiosi e i cittadini che nei mesi scorsi hanno collaborato all’organizzazione degli incontri per il laboratorio di tesi “Lost in transition” del dipartimento di Architettura dell’Università degli studi di Reggio Calabria e all’evento pubblico di Giugno “L’ultimo agrumeto – Paesaggi produttivi, memorie e nuove narrazioni”. Lo diciamo da un po’ che bisogna dare priorità alla conoscenza del territorio e al confronto con i suoi abitanti, prima di ogni pianificazione e progettazione che ne prevede una sua trasformazione”, conclude Tornesi.

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