MESSINA. «Sono intervenuta in Aula, a Strasburgo, per denunciare la terribile situazione sanitaria che vive Messina, dove 6400 persone vivono nelle baracche a 110 anni dal terremoto. Ho inoltre presentato una interrogazione al Commissario alla salute perché intervenga urgentemente». A prendere posizione sul tema risanamento, portando la questione messinese sugli scranni del Parlamento Europeo lo scorso 10 settembre, è l’europarlamentare Michela Giuffrida, che è intervenuta sulla questione per sollecitare lo sgombero degli abitanti e il loro successivo trasferimento in nuove abitazioni (che l’Amministrazione intende acquisire sul mercato immobiliare), sebbene anche l’onorevole del Partito Democratico faccia confusione sulla data delle costruzioni, che non risalgono affatto al post-terremoto, come in tanti continuano erroneamente a sostenere. Qualche discordanza anche sulla “quantità” degli abitanti che abitano nelle favelas: 6400 secondo Giuffrida e circa 7000 in base alle stime del primo cittadino.

«Messina è Europa, anche se vedendo quelle baracche non di direbbe», spiega la parlamentare dem. «Il sindaco – prosegue – ha disposto lo sgombero ma non ci sono ad oggi abbastanza alloggi. Per questo, insieme al gruppo consiliare messinese del Pd, chiedo l’intervento dell’Europa e del commissario alla Salute affinché nessuno respiri più quella terribile sostanza (facendo riferimento all’amianto presente sui tetti».

«L’interrogazione urgente del nostro parlamentare alla Commissione Europea – si legge in una nota a firma di Felice Calabrò, Claudio Cardile, Gaetano Gennaro, Libero Gioveni e Antonella Russo – dimostra l’importanza della collaborazione e della sinergia fra i diversi rappresentanti del nostro territorio».

A commentare la presa di posizione dell’Onorevole anche il Sindaco Cateno De Luca, sulla sua pagina Facebook.

 

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