MESSINA. «Quando intenderà l’ARISME mettere in campo quelle azioni e quei provvedimenti volti a perseguire uno degli obiettivi per i quali è nata, ossia attuare le politiche di Risanamento anche attraverso il metodo del “project financing”?».E’ questo il monito che il consigliere comunale Libero Gioveni rivolge al CdA dell’Agenzia del Risanamento nata già da 6 mesi, che finora, a parte la consegna degli alloggi di Camaro Sottomontagna e quelli ormai prossimi dell’Annunziata che ad onor del vero erano già in itinere, non è riuscita ancora ad imprimere l’auspicata accelerazione nel settore anche per le mancate risposte di Governo e Regione.

«Ma se, appunto, la parte pubblica non fa o non vuole fare la sua parte – afferma Gioveni – è forse al privato che bisognerebbe rivolgersi. I fatti e la storia del Risanamento nella nostra città, indipendentemente dalle  Amministrazioni che l’hanno governata negli ultimi 30 anni (da quando cioè venne varata la L.R. 10/90) dimostrano che vi è la reale necessità di modificare radicalmente le politiche nel settore. La scelta di acquistare gli alloggi sul mercato da parte dell’Amministrazione, che al momento si è tradotta solo in un avviso ricognitivo visto che manca ancora la copertura finanziaria, non può di certo bastare».

«Ecco perché – prosegue il consigliere – ricordando anche il timido tentativo (poi accantonato) fatto dall’ex assessore al Risanamento Pippo Rao durante la sindacatura Buzzanca di coinvolgere un gruppo imprenditoriale nel settore delle costruzioni come il Consorzio delle cooperative di Ravenna, ritengo che la soluzione del “project financing”, che darebbe modo ai privati di investire nel nostro territorio realizzando alloggi, servizi e infrastrutture, possa davvero risultare determinante per mettere in moto una volta per tutte la sempre più inceppata macchina del Risanamento, che ha un forte bisogno quindi di nuove e alternative risorse, professionalità, competenze e idee da mettere in campo».

«Con una sorta di “permuta” – insiste Gioveni – il Comune donerebbe i terreni ai costruttori, i quali realizzerebbero alloggi per donarne a loro volta buona parte a palazzo Zanca che, dal canto suo, li girerebbe subito agli aventi diritto snellendo le varie graduatorie. E questo senza sbancare o “violentare” colline – precisa il consigliere comunale – perché sarebbero coinvolte le stesse aree interessate dal Risanamento. Si tratterebbe, quindi, di un vero e proprio “progetto di finanza” che, senz’altro più di ogni altro si rivelerebbe un “toccasana” per fronteggiare i disagi abitativi di centinaia di famiglie che attendono da anni l’assegnazione di un alloggio».

«C’è poi da considerare un altro aspetto non di poco conto: i risvolti positivi che tale soluzione produrrebbe sul versante sociale. Oltre allo sviluppo occupazionale che questo nuovo percorso potrebbe generare a catena nel paralizzato settore dell’edilizia, infatti, verrebbe fronteggiato in modo netto e deciso anche il sempre attuale problema (puntualmente riproposto all’atto di nuove consegne di alloggi popolari) dell’umiliante AMMASSAMENTO delle famiglie baraccate in “casermoni” o “quartieri dormitorio” (i 189 alloggi di Bisconte ne sono un esempio lampante!)».

«La percorribile strada del “project financing”, invece – evidenzia l’esponente del Pd – non solo consentirebbe di dare una nuova ed innovativa “linfa progettuale” alle future opere (con aree a verde, centri polifunzionali, parchi giochi, servizi ecc.), ma permetterebbe anche quella necessaria integrazione sociale fra famiglie di diversa estrazione socio-culturale. Del resto – ricorda infine Gioveni, che quindi chiama in causa i vertici di ARISME affinché insistano su questo percorso – l’esempio riuscito di un piccolo “project financing” lo abbiamo già toccato con mano nel settembre 2016 con l’inaugurazione del parco “San Raineri”, piccolo “gioiello” nel deserto nato proprio grazie alla collaborazione pubblico/privato».

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