MESSINA. Non smette di far discutere la questione del rimborso delle utenze e degli affitti, misura messa in campo dall’amministrazione di Cateno De Luca quale misura di emergenza economica per alleviare i disagi dalla chiusura delle attività imposta dal coronavirus, ma che ancora non solo non ha dato alcun risultato, ma addirittura non è ancora partita (il bando per il rimborso di acqua, luce e gas risale al 30 aprile).

La polemica, che ha visto coinvolti più soggetti, riguarda le modalità di erogazione del bonus: il comune di Messina ha scelto il rimborso delle somme che i cittadini hanno già pagato, diverse associazioni (da CittadinanzAttiva al circolo Peppino Impastato) sostengono si sarebbe potuto e dovuto procedere invece con contributo diretto, per evitare l’esborso da parte delle famiglie in difficoltà economica.

La scelta dell’amministrazione è stata sostenuta dall’assessore Carlotta Previti, che ha spiegato che il rimborso è previsto dalle norme, ma è stata contestata dal deputato regionale Franco De Domenico, forte di una circolare della regione in cui in sostanza si spiega che , quello di scegliere il rimborso invece che il contributo, è una scelta attribuibile solo al comune di Messina, e che non c’è stato alcun obbligo.

Con un’interrogazione è intervenuto anche il consigliere comunale del Pd Alessandro Russo, che chiede spiegazioni sulle motivazioni per le quali l’Amministrazione abbia applicato “un sistema di rendicontazione delle somme da destinare alle famiglie in stato di bisogno che si rifà ai finanziamenti comunitari (PON) e non a modalità più agevoli, così come previsto nello spirito della circolare nr. 2 del 01/04/2020, anche in considerazione del fatto che i fondi utilizzati per questi strumenti di sostegno non sono di derivazione comunitaria, come dichiarato dall’Amministrazione medesima, bensì nazionale (L. 328/2000)”.

Il consigliere interroga il sindaco per sapere se “Se non ritenga, alla luce dei chiarimenti pervenuti dall’Assessorato Regionale alle Politiche Sociali, della massima urgenza riaprire i termini dell’Avviso nr. 3852 del 30.04.2020 recante: “Rimborso Integrale delle utenze (gas – luce – acqua) ivi incluse le bombole del gas relative all’abitazione principale” e modificandone i criteri di accesso ai benefici previsti, ivi comprendendo, pertanto, le famiglie e le persone che, per impossibilità economica, non abbiano potuto far fronte all’anticipo delle somme – così come era previsto nel primo Avviso.

Se non ritenga, alla luce dei chiarimenti pervenuti dall’Assessorato Regionale alle Politiche Sociali, altrettanto urgente modificare i termini dell’Avviso del 10.06.2020, anche in questo caso per far rientrare quelle famiglie e quelle persone che, per impossibilità economica, non abbiano potuto far fronte all’anticipo delle somme – così come è attualmente previsto.

Quali misure urgenti intenda l’Amministrazione intraprendere per correggere i criteri di rendicontazione come adottati sinora, avendo optato per la soluzione del “rimborso”, che hanno penalizzato le famiglie più bisognose e in stato di difficoltà economica, alla luce della considerazione che tale modalità non era in alcun modo richiesta dall’Amministrazione regionale.

 

 

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