MESSINA. Dopo la manifestazione “#RestiamoLiberi”, a cui hanno preso parte lo scorso 19 luglio circa un centinaio di persone che hanno espresso la loro contrarietà al testo unificato del deputato Alessandro Zan, a scendere il piazza il prossimo giovedì 23 luglio saranno adesso i sostenitori della legge contro l’omotransfobia, che si daranno appuntamento alle 18 a Piazza Unione Europea, davanti a Palazzo Zanca. Un’iniziativa – si legge nella descrizione dell’evento, promosso sui social – “per rispondere a chi pensa che i nostri diritti non siano importanti e dovuti”. 

In attesa della manifestazione Lgbtqi, chiamata “Restiamo liber* davvero” e organizzata da “Liberazione Queer+ Messina”, a cui hanno aderito numerose associazioni e sigle cittadine, a intervenire sui contenuti della legge approdata alla Camera sono Rosario Duca e Giada Galletta di Arcigay Messina, che in una lunga lettera ribadiscono la necessità di un intervento normativo e prendono le distanze dalle posizioni più “oscurantiste”, invitando le autorità religiose di qualsiasi confessione a fare altrettanto.

Di seguito il loro intervento, che riportiamo integralmente:

“Dopo circa 25 anni di attesa, finalmente una proposta di legge per contrastare l’odio e la discriminazione Omolesbobitransfobica ha iniziato il suo iter parlamentare. La presentazione di questa legge ha scatenato, com’era prevedibile, l’opposizione da parte di frange politiche
oscurantiste e di piccole fazioni che fanno riferimento a gruppi religiosi che non ci spaventa definire fondamentalisti. Niente di nuovo da parte di certa becera politica, che troppo spesso, attraverso i propri rappresentanti, ha invocato i campi di sterminio per il popolo LGBT+, ma da confessioni religiose, che i campi di concentramento li hanno anche subiti, di certo ci saremmo aspettati un comportamento diverso. Non avremmo mai immaginato di poter vedere un giorno vittime e carnefici insieme nella stessa piazza, non già per rivedicare i propri diritti, quanto per impedire ad altri di conquistarne di nuovi. Questo è inaccettabile!

Chi scrive non appartiene ad alcun credo religioso, tuttavia siamo convinti che questi gruppuscoli di fanatici con questa levata di scudi stiano calpestando persino la loro stessa fede.
Arcigay Makwan Messina ha sempre rivendicato l’art. 3 della Costituzione come elemento base per una civile convivenza, indipendentemente da ciò che ci accomuna o meno, e mai si è azzardata e mai negherà a chiunque di avere e manifestare un’idea contraria. Tuttavia, non possiamo che condannare l’uso improprio che si fa della “libertà di pensiero”, utilizzato per dire menzogne e istigare all’odio ed alla discriminazione. A questi pochi integralisti vorremmo ricordare che la loro stessa Bibbia, oggi usata per combattere nuove crociate, in realtà li ha già condannati, come anche la storia, e continueranno a farlo.Roghi e campi di sterminio appartengono ad un tempo passato; non permetteremo in alcun modo che possano ritornare!

Ma non è certo questo lo spazio adatto per disquisire di temi religiosi (pur essendone senz’altro in grado), per cui invitiamo al confronto civile chiunque abbia interesse ad affrontare questo tema.
Tornando alla legge in discussione, Arcigay Makwan Messina ribadisce la propria posizione e non arretra di un passo: non vogliamo una legge accomodante ed al ribasso, ma vogliamo una buona legge che tuteli la vita delle persone LGBT+ alla pari delle tutele già previste per tutto il resto della popolazione. Quindi non stiamo chiedendo privilegi, ma solo pari diritti. Prevediamo che il percorso della legge sarà irto e lungo ed è per questo che il comitato Arcigay messinese
continuerà ad organizzare iniziative pubbliche e, se lo riterrà, anche manifestazioni di piazza per spiegare alla gente che questa legge non toglie diritti a nessuno, non crea privilegi per nessuno, ma è necessaria per punire chi pensa di poter ledere la dignità, umiliare, picchiare o addirittura uccidere altre persone per il solo orientamento sessuale.
Ribadiamo che la libertà di pensiero non è minimamente intaccata da questo provvedimento e chi si scherma dietro questa tesi lo fa solo perché vuole continuare a istigare all’odio ed alla discriminazione. Invitiamo le autorità religiose di qualsiasi confessione a prendere le distanze da questi nuovi talebani che, parlando in nome di Dio, promuovono odio e violenza, mettendo a rischio la vita di altre persone.
Invitiamo i gruppi politici e sociali sani di questa città a prendere le distanze da chi fa dell’odio e dell’oscurantismo il loro cavallo di battaglia. A tutte le forze politiche ed associative chiediamo il sostegno ad una buona legge e, se decideremo di scendere in piazza (nel rispetto delle normative vigenti), saremo lieti di avervi al nostro fianco con i vostri simboli o bandiere, per dire insieme NO alla violenza omolesbobitransfobica ed alla misoginia”.

 

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