MESSINA. Prima Renato Accorinti, l’ex sindaco, che commentando l’operazione Terzo Livello non ha lesinato in stoccate verso Cateno De Luca. Poi l’attuale sindaco che non solo si è difeso, ma ha contrattaccato belligerante. Oggi tocca di nuovo a Renato Accorinti controbattere, in una lunga e dettagliata lettera.
“Contrariamente a ciò che sostiene De Luca, noi abbiamo compreso bene il fatto. Abbiamo compreso che, in reazione alla richiesta di chiarificazione della sua posizione giudiziaria, De Luca non trova di meglio che tentare di dileggiare il precedente sindaco. Magari crede che ciò sia utile alla sua immagine; non lo è alla città”, inizia la lettera.
Poi si entra nello specifico delle accuse: “Quando ci siamo insediati abbiamo ben compreso quale era la situazione delle partecipate e le abbiamo lasciate in condizioni di gran lunga migliori, con contratti di servizio, utili nei bilanci, rinascita del trasporto pubblico, nuova società operativa per la raccolta dei rifiuti (sono in arrivo i nuovi bus elettrici e, finalmente, le nuove spazzatrici)”.
“L’attuale sindaco dice di aver trovato “scelte strampalate” cui si sta affannando a porre rimedio. Sarà una “scelta strampalata” aver ridotto i componenti dei cda aziendali: lui, in contrasto con la legge Madia, ripristina i tre consiglieri, sperpera denaro pubblico e moltiplica i posti di clientela per i suoi “yes men”. L’amministrazione precedente ha selezionato in base a bandi pubblici e competenze, mai per “amicizia”. Altre “scelte strampalate”: aver risolto col Governo il problema trentennale del palagiustizia (oggi si cercano “soluzioni alternative”, utili solo a perder tempo e prorogare affitti), oppure aver varato la difesa del suolo (si azzera il “salvacolline”, con gravissimi rischi). È sicuramente “strampalato” aver avviato i progetti del PON-Metro (oggi ridiscussi, col rischio di perdere tempo e premialità, se non addirittura finanziamenti). “Strampalate” sono la realizzazione degli impianti sportivi di cui De Luca a breve taglierà il nastro (vorrà affidarli ai magici “privati”, magari non essendo in grado di gestirli lui per i cittadini?) e l’introduzione dei quadri intermedi nel Comune (De Luca li vuole azzerare senza realizzare nessun risparmio: quei soldi vanno per legge a un fondo destinato al personale). Sarà “strampalato” aver affrontato il risanamento col recupero a verde della aree sbaraccate e senza nuovo cemento, (lui vuole pagare a privati 3-4 anni di affitti e ricostruire i “quartieri-ghetto”). Magari è “strampalato” aver ottenuto il riequilibrio a 20 anni. Questo e molto altro – è opportuno ricordare – è stato realizzato con un Consiglio ostile al 90%, con la più alta concentrazione di inchieste (e condanne, pur non passate in giudicato) d’Italia”.
“Noi siamo ancora in attesa di vedere realizzato il “primo provvedimento” promesso: ridurre a quattro il numero dei dirigenti (come da programma), che non vuol dire quattro macro-aree organizzative in cui piazzare tutti gli attuali dirigenti. E siamo impazienti di vedere il Casinò a Palazzo Zanca. Un’ultima domanda; cosa è più strampalato: un tram esistente, funzionante, con tre milioni di utenti e di cui è stato finanziato il potenziamento o un inesistente, costoso, improponibilmente impattante “tram che vola”, visto solo nei rendering dell’impresa russa che lo vuol vendere? Un consiglio: De Luca esca dalla campagna elettorale, smetta i proclami da retromarcia immediata e, con minore “strampalatezza”, porti avanti i progetti di sviluppo e crescita della qualità della vita posti in campo dall’amministrazione precedente. Bloccarli sarebbe una stupidaggine e un danno alla città. Perché governare non è né disfare, nè fare vuoti proclami, e men che meno è fare lo sceriffo. E l’autorevolezza non è l’autoritarismo, anche se l’attuale sindaco, questo fatto, sembra proprio non comprenderlo”.