MESSINA. Le chiese, gli spazi ricreativi, il castelluccio e le tradizioni più importanti, come quella del bar Spartà (famoso soprattutto per gli arancini) e della banda (il villaggio sforna talenti da generazioni). Il progetto Remotely Active, promosso dall’associazione di Messina “The Cave”, prosegue e questa volta fa tappa a Salice, dove i giovani partecipanti hanno raccontato le bellezze e il patrimonio culturale del villaggio collinare a Nord della città dello Stretto, grazie alla collaborazione con i volontari di “Curiamo Salice” e della parrocchia, che ha fornito gli spazi per le attività.

Obiettivo finale degli incontri che si sono tenuti a Salice, presso i locali della canonica messi a disposizione da Padre Peter, è stato la realizzazione di un video e di una brochure: dopo una serie di attività volte a scoprire il luogo in cui vivono, i ragazzi hanno creato dei contenuti da veicolare per valorizzare il proprio territorio, sensibilizzando i cittadini a prendersene cura e a venire a visitarlo.

“La cosa che ci ha reso più felice è stata sentire i ragazzi che, al termine delle attività, prendevano iniziativa per organizzare nuovi incontri e altri progetti per il loro paese anche al di fuori di “Remotely Active – raccontano i promotori – Il progetto Remotely Active, infatti, nasceva dalla volontà di promuovere e valorizzare la cultura e le tradizioni dei villaggi della periferia di coinvolgendo un gruppo di giovani per renderli cittadini attivi e far sviluppare loro un senso critico, anche per parlare di quelle che potrebbero essere le iniziative per migliorare il villaggio, tirando fuori delle idee che potrebbero venire sviluppate in futuro per migliorare le condizioni di vita del luogo”.

Qui il video realizzato e qui la brochure.

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
meno recente
più recente più votato
Inline Feedbacks
View all comments