MESSINA. Il consigliere comunale del Pd Alessandro Russo esprime dubbi e preoccupazione per le relazioni trimestrali delle società partecipate del comune di Messina.
“Dal quadro riepilogativo trimestrale sui “controlli concomitanti” che il Comune opera nei confronti delle società partecipate emerge un quadro che desta preoccupazione in merito ad alcuni dati che richiedono certamente un intervento dell’amministrazione. Intanto, si rileva come AMAM, Messina Social City, ATM in liquidazione, ATO ME3 in liquidazione, Messina Servizi Bene Comune e Patrimonio Messina non abbiano presentato alcuna documentazione attestante sia il livello di spesa medio per pagare gli emolumenti degli incarichi di vertice, sia il livello di spesa destinato alle consulenze e agli incarichi esterni, che, infine le ricognizioni di spesa per il personale e la regolarità delle procedure di appalto lavori, beni e servizi e di conferimento a soggetti esterni”.
“Tale documentazione, che le società partecipate devono, per legge e per regolamenti interni comunali produrre almeno trimestralmente è necessaria per comprendere se l’operatività delle aziende partecipate sia in linea con le previsioni di legge previste in settori molto delicati, al fine di verificare il contenimento dei costi e l’efficienza degli organismi partecipati. Appare pertanto preoccupante che all’ufficio competente del Comune, tali dati non siano stati forniti da quasi tutte le partecipate del Comune. Al punto tale da far esprimere il competente dirigente comunale in tal modo: “Il percorso di svolgimento dell’attività di controllo, come si evince dalla relazione sul III trimestre 2024 – sistema dei controlli interni, non dà risultati poiché non sono pervenute le risposte dalle società partecipate”. Affermazione allarmante per la quale è della massima urgenza che l’Amministrazione intervenga e riferisca sulle ragioni per le quali tali dati non sono prodotti dalle aziende comunali”.
“In questo quadro, appare inoltre preoccupante che negli unici dati trasmessi, relativi ad Arismè, i costi di spesa relativi alle consulenze esterne siano superiori di circa 15 mila euro rispetto al tetto massimo indicato. Allo stesso tempo, dalla relazione sui controlli interni nei confronti delle società partecipate, che si aggiunge a quella precedente sul “controllo concomitante” e che verifica l’avanzamento degli obiettivi assegnati dal Comune alle società partecipate, emerge un quadro che desta molti dubbi: innanzitutto, a partire dagli obiettivi da far raggiungere ad AMAM: si scrive che al 30.06.2024, è stato possibile contenere “gli effetti negativi della siccità attestando la media oraria di distribuzione a 10 ore e 30 minuti”. Questo dato appare non veritiero con quanto effettivamente verificatosi in città e necessita pertanto una correzione o una specificazione: è un valore medio? E’ un valore puntuale relativo ad alcune zone? In termini meramente quantitativi e assoluti, non sembra rispondente a quanto avvenuto. Altre preoccupazioni sollevano gli obiettivi relativi alla messa a norma dei depuratori, che vengono definiti “non valutabili”. E questo in un quadro di condizione della rete fognaria cittadina che tra depuratori esistenti e da realizzare, invece, avrebbero necessità di essere ampiamente trattati con priorità. Anche l’obiettivo di potenziare le fonti di approvvigionamento idrico per arrivare al c.d. “Acqua H24” fa rilevare come “non si riscontra la percentuale di incremento di risorsa idrica raggiunta”: pertanto, un altro obiettivo non valutabile”.
“Anche su Messina Social City, desta preoccupazione che progetti come l’assistenza dei senza tetto, l’attivazione di percorsi speciali sperimentali per portatori di disabilità e Alzheimer non siano valutabili perché non si comunica quanti siano gli utenti coinvolti ovvero se siano effettivamente stati avviati. Oppure solleva dubbi la mancanza di risposte sugli obiettivi relativi all’attivazione dei servizi scolastici di refezione che vengono generalmente inglobati in quelli – numericamente rilevanti ma differenti – dei percorsi di integrazione delle persone disabili nell’ambito della vita familiare sociale nei percorsi dell’istruzione: in un quadro in cui la genericità degli obiettivi porta a confusione sulla valutazione dei risultati da attendersi”.
“I controlli periodici sulle società partecipate permettono di approfondire le complessive dinamiche gestionali delle stesse e di tenere sotto controllo l’efficienza e l’efficacia della gestione, al di là dei comunicati stampa e dei trionfalismi: ebbene, dal quadro delle ultime due relazioni di controllo, viene fuori una realtà che necessita urgentemente l’intervento dell’Amministrazione, al fine di correggere gli eventuali squilibri di gestione e di raggiungimento degli obiettivi, di supervisionare sulle spese per incarichi, consulenze esterne e appalti, di presentare uno stato di gestione delle società partecipate più veritiero delle effettive risultanze che emergono da queste relazioni”.