PALERMO. Le 511 discariche non più attive in Sicilia potranno essere chiuse e bonificate per via amministrativa. Il provvedimento sì è reso necessario per superare le problematiche burocratiche relative al risanamento delle zone. Messina sarà interessata con gli impianti di Portella Arena, Mazzarrà Sant’Andrea, Tripi e Vallone Guidari.

Un passaggio fondamentale che risolve i vari dubbi giuridici che avevano bloccato decine di operazioni di risanamento. È quanto prevede una delibera – approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore all’Energia e servizi di pubblica utilità Alberto Pierobon – che di fatto garantisce una forte accelerata al maxi Piano di bonifiche del governo siciliano.

I problemi erano nati perché molte discariche dismesse erano state realizzate quando la normativa era più permissiva e la procedura di chiusura non era stata ancora disciplinata. Le regole sono state introdotte nel 2003, quando la nuova legge ha stabilito che spetta al Comune chiudere l’iter con un provvedimento che segna il passaggio dalla gestione operativa a post-operativa. Per molte vecchie discariche, però, questo dato è assente e la mancanza di una data certa ha causato gravi ritardi. Ecco perché il governo Musumeci è intervenuto in via amministrativa.

“Accadeva di perdersi in lungaggini e dubbi interpretativi – spiega l’assessore Pierobon – che di fatto bloccavano l’iter per la messa in sicurezza dei territori. Con questa delibera introduciamo un criterio chiaro che sbloccherà numerosi procedimenti”.

Dunque, anche in Sicilia, il Comune territorialmente competente attesterà che i conferimenti sono cessati prima dell’entrata in vigore della legge del 2003 e, dove non disponibile il dato, si potrà fare riferimento al termine degli interventi di copertura definitiva individuati. Una volta chiusa la discarica in via amministrativa, si potrà procederà alle indagini e alle verifiche per accertare lo stato di contaminazione e infine avviare gli interventi di bonifica.

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