MESSINA. La Raffineria di Milazzo torna prepotentemente al centro dell’agenda politica regionale, con l’annuncio da parte del governatore Nello Musumeci che la Regione si costituirà parte civile nel processo contro l’impianto. E’ di oggi la notizia che a fine febbraio davanti al Tar si discuterà sul ricorso presentato da 7 comuni della valle del Mela contro la recente autorizzazione ambientale della Raffineria. Nel frattempo, la politica si muove. Luigi Genovese, deputato regionale di Forza Italia, in un comunicato ha chiarito la sua posizione

“Nei mesi scorsi ho avuto molte occasioni per ascoltare le motivazioni che negli anni hanno spinto varie associazioni ad entrare a gamba tesa su una questione che, storicamente, ha fatto registrare un atteggiamento di approssimazione se non addirittura di inerzia della politica, che evidentemente non ha interpretato a dovere istanze e preoccupazioni mosse dagli abitanti di Milazzo e di tutti i comuni limitrofi”, scrive il ventitreenne parlamentare.

“Se oggi possiamo iniziare a sperare in un processo che miri ad un’analisi seria del potenziale impatto che la presenza della raffineria ha generato sulla salute delle persone, lo dobbiamo esclusivamente alla tenacia dei cittadini dei comuni coinvolti e di tutte le associazioni che hanno speso ogni risorsa possibile per accendere i riflettori su una situazione che non può e non deve essere ridimensionata per assecondare le logiche del profitto e del ricatto occupazionale. Ad essere realisti, invece, la politica sino ad oggi ha recitato sul tema raffineria solo un ruolo marginale: passerelle, dichiarazioni di facciata, e, nei casi peggiori, silenzi assordanti. Insomma: nessun impatto tangibile”, continua l’esponente di Forza Italia.

“Eppure adesso si stanno delineando le condizioni per sperare in un netto cambio di atteggiamento della politica nei confronti di questo tema cruciale. E in tal senso le recenti dichiarazioni del presidente Musumeci, che ha annunciato lo scorso 8 settembre che la Regione si costituirà parte civile contro la Raffineria di Milazzo, al tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, il prossimo 12 ottobre, devono essere interpretate come il primo vero segnale di una decisa inversione di rotta. Nella speranza che sia davvero l’inizio di un percorso che dia priorità assoluta alla salute dei cittadini, addebitando eventuali responsabilità a chi per interesse ha cercato di sottodimensionare il possibile impatto dei fumi sprigionati dalla raffineria, ritengo indispensabile non solo rivendicare il ruolo decisivo di chi si è impegnato attivamente sul campo, ma attribuire, in questo nuovo percorso, un ruolo centrale alle associazioni che si sono battute in questi anni, e che adesso dovranno essere ascoltate seriamente”, prosegue

“In questa prospettiva, dopo un’interlocuzione avuta oggi con Giuseppe Marano, presidente dell’associazione “Cad Sociale” di Milazzo, chiederò al presidente della Regione un incontro con tutte gli esponenti delle associazioni che in questi anni si sono messe in gioco con determinazione per una battaglia fondamentale. Solo chi rappresenta i disagi delle persone che hanno conosciuto l’incubo della malattia, può davvero interpretare un ruolo decisivo in questa partita che nei prossimi mesi entrerà nel vivo. Ed è per questo che il presidente Musumeci dovrà affrontare questa sfida al fianco di chi conosce i fatti per averli toccati con mano: i cittadini. Non possiamo più permetterci di aspettare una nuova, allarmante colonna di fumo per ricordarci che la politica è pienamente responsabile della salute delle persone. La remissività non paga, e spesso produce disastri che si ripercuotono sulla vita delle persone, distruggendola. Io sono al fianco di chi ha paura e adesso pretende risposte concrete”, conclude Luigi Genovese.

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