MESSINA. A giudicare dalla forma, dal colore, dagli insetti che vi giravano attorno e dall’olezzo non esattamente piacevole, quella due metà di anguria stazionano comodamente nel marciapiede all’angolo tra via Cesare Battisti e via Tommaso Cannizzaro da qualche giorno.

Non è che sia una di quelle viuzze fuori dal perimetro del centro in cui il netturbino passa una volta alla settimana, se va bene: è una strada centralissima, di fronte al Tribunale e con l’Università alle spalle. Eppure da giorni, l’anguria spaccata a metà che a qualcuno è caduta dalla busta della spesa fa bella mostra di sè. A messinesi, a turisti, a politici, che in zona abbondano per motivi professionali e “di visibilità”, forse anche a qualche dipendente di MessinaServizi bene Comune. Niente, è ancora lì.

Sotto lo sguardo inorridito di chi passa e pensa chissà cosa sia, perchè che potesse essere un’anguria, una volta, è una scoperta che si fa solo dopo averla guardata qualche secondo con attenzione, visto lo stato di decomposizione.

La perfetta rappresentazione di una comparto, quello dei rifiuti, che non riesce a diventare “normale” nonostante il lavoro che da qualche mese MessinaServizi sta portando avanrti, come testimoniato anche dall’assessore all’Ambiente Dafne Musolino, che nella sua bacheca posta spesso foto di operazioni di piulizia straordinaria della società (che l’amministrazione di cui fa parte ha intenzione di mettere in liquidazione e privatizzare). Anche perchè, a qualcuno l’anguria sarà anche caduta: e raccoglierla sarebbe stato un dovere. E invece no. Ci penserà qualcun altro.

Lo straordinario lo si sta facendo. E’ l’ordinario, come togliere dalla strada quello che resta di un’anguria in una delle strade più centrali di Messina, che non si riesce ad assicurare. Forse una ex cucurbitacea spappolata da giorni su un marciapiede dovrebbe far riflettere.

 

(Edit: l’anguria è stata tolta, informano da MessinaServizi Bene Comune, allegando una foto)

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