MESSINA. E’ dinamica o sedentaria, la provincia di Messina? Sportiva senza infamia e senza lode, oppure molto meno “pigra” di quanti si immaginasse. E? il risultato dell’Indice di sportività delle province italiane, studio che il Sole 24 Ore ha rilasciato qualche giorno fa.

E Messina si piazza a metà classifica: cinquantanovesima su 110 province (prima Trieste, ultima Enna), prima in Sicilia a precedere Ragusa (71esima) e Catania (77esima), e facendo molto meglio dei dirimpettati di Reggio Calabria, 88sima in graduatoria.

Come sempre, il meridione in generale è fortemente deficitario, ma in qualche maniera, Messina se la cava nei trenta indicatori: “eccelle” per esempio nel ciclismo, quattordicesima assoluta, e nell’indicatore generale dei “risultati olimpiadi Rio 2016”, in cui si piazza quindicesima, va malissimo nell’indicatore degli sport paralimpici (103) e maluccio anche nell’indicatore che raggruppa gli sport outdoor minori (89).

Risultato piuttosto buono, invece, il trentanovesimo posto nell’indicatore della presenza dei media sportivi, ma soprattutto il 24mo posto nella categoria “sport e bambini”, che  porta la provincia messinese in alto nella graduatoria di quelle più “attente” alla partecipazione sportiva nell’età dello sviluppo.

Curiosamente, nonostante abbia dato i natali all’8 volte (quasi 9) campione del mondi di motocross Antonio Cairoli, la provincia di Messina si piazza solo trentanovesima negli sport motoristici. Le buone posizioni nel basket (23) sono dovute all’Orlandina, così come un buonissimo 23mo posto lo si registra alla voce “società dilettantistiche”.

Il rovescio della medaglia? Risultati mediocri in tesseramento Coni (comitato olimpico nazionale italiano) e disastrosi in “attrattività eventi”, e quel bruttissimo 89mo posto alla voce atletica, quando, anni fa, la tradizione messinese era florida

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