MESSINA. “Occorre rimettere al centro dell’agenda politica il ruolo e le sorti delle ex Province e delle Città Metropolitane, messe in ginocchio da una riforma regionale a dir poco devastante, che ha avuto come unica conseguenza l’abolizione della democrazia partecipata”.  Parole del candidato del Collegio di Messina alla Camera dei Deputati per il Partito democratico, Pietro Navarra.

“Stretti tra la morsa del prelievo forzoso da parte del Governo nazionale e le riduzioni e le mancate erogazioni dei contributi regionali – ha spiegato l’ex rettore dell’Ateneo peloritano – gli Enti di area vasta non sono stati messi nelle condizioni di assolvere le proprie funzioni, né di garantire ai cittadini quei servizi che sono essenziali per i territori provinciali come, ad esempio, la manutenzione delle strade statali, l’edilizia scolastica negli istituti di competenza o, ancora, il trasporto per gli studenti degli istituti superiori con disabilità. L’autonomia finanziaria delle ex Province è stata stravolta e piegata da una riforma caotica, priva di qualsiasi logica, e da alcune norme, come appunto il prelievo forzoso di RCA e IPT che azzera la capacità delle ex Province di poter attingere ad entrate proprie”.

“È necessario – prosegue il candidato del Pd – trovare un’intesa tra Regione e Governo nazionale per sgravare gli Enti siciliani dal contributo forzoso e consentire la partecipazione, così come avviene per le ex province delle Regioni a Statuto ordinario, alla ripartizione dei contributi previsti dalle Leggi Finanziarie”.

“L’urgenza è ancora più evidente per quanto riguarda la Città Metropolitana di Messina, che nonostante queste premesse è riuscita a chiudere il bilancio 2017. Tuttavia, senza un’inversione di rotta  rischia il dissesto pur essendo fondamentalmente un ente sano e virtuoso. A rischio ci sono le risorse del Patto per Messina Città Metropolitana ed il Masterplan, che rappresentano una conquista portata avanti con tenacia negli anni scorsi ed un’opportunità straordinaria per il futuro. Quando, nel 2016, proprio nell’Ateneo messinese l’allora premier Renzi firmò il Patto per Messina Città Metropolitana alla presenza di tutti i sindaci dei 108 comuni, siamo stati orgogliosi di essere  protagonisti  di un momento di svolta per il futuro del nostro territorio”.

“Oggi non dobbiamo vanificare quell’importante traguardo, dobbiamo restituire alle ex Province la dignità istituzionale e l’autonomia finanziaria indispensabili per assolvere ruoli e competenze, assicurare servizi, mantenere i livelli occupazionali in un territorio fortemente condizionato dalla crisi ed infine – ha concluso – non perdere l’opportunità delle risorse del Patto per il Sud, unica strada per il rilancio della nostra terra”.

 

 

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