MESSINA. Potrebbe esserci qualche problema col parcheggio d’interscambio sul viale Giostra, i cui lavori sono iniziati a fine settembre (qui cosa prevede il progetto) e dovrebbero concludersi, sulla carta, tra due mesi, il 26 aprile. Senonchè, da mesi nel cantiere non si lavora, e non si vede anima viva: l’avanzamento dei lavori è fermo al palo, con uniche operazioni compiute lo smantellamento del marciapiede di separazione col controviale in direzione monte, la posa di un centinaio di metri di cordolo nuovo, dall’incrocio col viale Regina Elena in giù, e lo scavo di alcune canalette per le sottostrutture. E basta.
Cosa è successo? All’ultimo giorno di dicembre, la giunta ha esitato una delibera di modifica del progetto, già contestato un po’ da tutti, che autorizzava una perizia di variante con la quale i posti disponibili, una volta terminato il parcheggio, si sarebbero ridotti di 23 unità rispetto ai 272 previsti. La modifica era stata richiesta dal consiglio della V municipalità, che aveva ipotizzato una riduzione degli stalli in prossimità degli incroci con viale Regina Elena e via Garibaldi “al fine di rendere più scorrevole il traffico veicolare regolamentato dagli impianti semaforici e garantire il normale deflusso dei mezzi, in particolare quelli pesanti”, come si leggeva in una nota della municipalità.
Richiesta che i tecnici di Palazzo Zanca hanno ritenuto irricevibile, ma che è stata accolta nel senso di una modifica al progetto iniziale, facendo si che, si legge nella delibera, “in corrispondenza dei due accessi all’area di parcheggio, lato via Garibaldi e lato viale R. Elena, venissero prolungate le relative zone di attestazione dei veicoli”.
Secondo il Comune, “le modifiche proposte, di fatto non alterano negativamente la natura generale dell’opera e ne accrescono la funzionalità, la fruibilità e l’accessibilità a vantaggio della sicurezza, conservando sostanzialmente la natura prettamente dell’appalto originario”, e “non comportano variazioni dell’importo contrattuale, ma solo un assestamento delle quantità”. Quindi il costo di 707mila euro rimane invariato. Da allora, però, sul cantiere non si è lavorato un singolo giorno. E la scadenza si avvicina, mentre i lavori sono ancora in alto mare.
Buongiorno,
riguardo ai lavori si dovrebbe approfondire il problema degli alberi, a cui sono state erroneamenre tranciate le radici , per cui si ipotizza un abbattimento. Di questo grande e doloroso problema, però, nessuno ne parla…la ditta che ha fatto il danno dovrebbe pagare.