MESSINA. Palermo e Catania sono le città più inquinate della Sicilia, e infatti rientrano tra le prime dodici (su 94) per quantità di biossido di azoto presente nell’aria. È quanto emerge dal nuovo report di Legambiente “Mal’Aria di città. Cambio di passo cercasi”, che monitora la situazione smog nelle maggiori città d’Italia. Messina? Non è fra le peggiori, ma non è nemmeno in “zona salvezza”: come nel resto delle città procede lentamente nella riduzione dell’inquinamento, e secondo i calcoli di Legambiente nel 2030 (anno per cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stabilito dei valori in cui rientrare) potrebbe essere fuorilegge insieme alla maggior parte delle città. Il resto delle città starebbero rispettando i tempi, e fra queste ce ne sarebbero anche alcune della Sicilia. Tra le città siciliane solo Agrigento ed Enna ad oggi rientrano tra i parametri che tutelano la salute umana. Quelle che invece più si avvicinano al limite Oms (concentrazione di biossido di azoto minore o uguale a 10 µg/mc) sono Siracusa, Caltanissetta, Trapani e Ragusa. Il capoluogo siciliano, inoltre, risulta essere anche tra le città più inquinate in Italia per concentrazione di biossido di ozono (NO2). Di quanto deve ridurre Messina il proprio inquinamento per rientrare a norma? Del 7% e il 9% rispetto alle polveri sottili classificate come PM10 e PM2.5 (le seconde si riferiscono ad una frazione di dimensioni aerodinamiche minori delle prime) e del 18% di biossido di azoto. Cosa si può fare per contrastare l’inquinamento secondo Legambiante? Le proposte sono: il passaggio dalle Ztl alle Zez (Zone a zero emissioni); impianti Lez anche per il riscaldamento; potenziamento del Trasporto Pubblico e Trasporto Rapido di Massa (Trm) attraverso la quadruplicazione dell’offerta di linea e la promozione di abbonamenti integrati, come ha fatto la Germania nell’estate del 2022; sharing mobility e realizzazione di ulteriori 16 mila chilometri di percorsi ciclabili; ridisegnare lo spazio pubblico urbano a misura d’uomo.
