MESSINA. Quasi trecentomila euro in visite fiscali. E’ quanto costa ogni anno al Comune di Messina  far fronte alle spese degli “accertamenti medico legali per assenze per malattia” effettuate nei confronti dei dipendenti dell’Ente.

Come mai una cifra così alta? C’entrano due fattori. Il primo, indipendente da chi lavora a Palazzo Zanca, legato a leggi, norme e contratti collettivi nazionali di lavoro che prescrivono che le amministrazioni dispongano il controllo delle assenze per malattie dei propri dipendenti, fin dal primo giorno in cui non ci si presenta a lavoro, quindi il numero delle visite fiscali sale di parecchio. Il secondo, invece, è “endemico”. A Palazzo Zanca ci si assenta parecchio dal lavoro, non solo per malattia.

Se i rilevamenti nei primi due trimestri erano già abbastanza alti, in quanto a giorni di mancata presenza lavorativa del personale in servizio, (verificatasi a qualunque titolo, quindi malattia, ma anche ferie, permessi e aspettativa), i dati relativi al terzo trimestre sono addirittura allarmanti: complici le ferie estive, su 22 dipartimenti presi in considerazione, il tasso di assenze del 40% è stato superato in cinque uffici, col caso limite del dipartimento ai servizi finanziari in cui tra luglio e settembre il tasso di assenza dal lavoro è stato del 50,55%: in pratica, la metà dei giorni lavorativi, per un motivo o per un altro, è stata saltata.

Quindi il comune di Messina paga 300mila euro all’anno? Non esattamente. Per legge, gli accertamenti medico-legali sui dipendenti assenti per malattia rientrano nei compiti istituzionali del servizio sanitario nazionale, quindi vengono effettuati dalle ASP e INPS su richiesta delle Pubbliche Amministrazioni e di conseguenza i relativi oneri restano a carico degli enti previdenziali. Quello che il Comune fa è “anticipare” le somme, che poi gli vengono rimborsate dal Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali del ministero dell’Interno. Ma due anni dopo: il rimborso per gli accertamenti sostenuti nel 2015, da 294.734 euro, il ministero l’ha accreditato solo qualche settimana fa, a fine 2017.

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