MESSINA. “Si apprende con stupore da alcuni organi di stampa delle critiche inerenti la lunghezza dei lavori d’Aula relativi alla seduta di Consiglio comunale del 15 ottobre scorso, dedicata al Salva Messina”. A scriverlo, in una nota, è il presidente del Consiglio comunale Claudio Cardile in seguito alla lunga maratona (dodici ore) di lunedì, caratterizzata da un lungo monologo di svariate ore da parte del Sindaco De Luca, che ha riproposto molto di quanto già detto e scritto in passato, sia in Aula che in altre sedi, replicando poi a ciascun intervento da parte dei consiglieri.

Non sono mancati riferimenti a persone non presenti in Aula, né esternazioni dai toni parecchio forti, con insulti a vario titolo e riferimenti a presunte e non meglio specificate minacce subite dai consiglieri: dai “vaffanculo” ai sindacalisti sul loggione agli improperi rivolti ai vertici dell’Acr Messina, l’impressione avuta da molti è stata quella di assistere a un vero e proprio comizio, sulla scia di quelli tenuti in campagna elettorale o a Piazza Municipio, l’ultimo dei quali, previsto per domenica 14, è stato annullato per pioggia. Una circostanza fatta notare anche dalla consigliera del Pd Antonella Russo nel corso del suo intervento: «Non ha potuto fare il suo comizio ieri, lo sta facendo oggi». Seppur in un luogo istituzionale e non in piazza.

«Nel sottolineare che l’argomento in trattazione meritava un’ampia ed articolata esposizione da parte del Sindaco e la dovuta replica per chiarimenti ed approfondimenti da parte di tutti i Consiglieri comunali (che non hanno avuto anch’essi alcun limite di tempo) – prosegue Cardile –  ci scusiamo per la durata dei lavori, precisando che su argomenti ritenuti di particolare rilevanza, questo Consiglio comunale sarà sempre disponibile a dare più spazio di quello indicato nel Regolamento, che sarà applicato per le sedute ordinarie. D’altronde a tale impostazione non si è opposto nessuno dei consiglieri che, con grande spirito di abnegazione, sono rimasti presenti per tutta la durate della seduta. Provvedimenti straordinari impongono un impegno altrettanto straordinario e tempi diversi. Lo stretto richiamo al Regolamento sarebbe apparso – conclude il documento – una limitazione alla presa di coscienza di ciascun consigliere in merito all’importanza dell’atto e alla sua ricaduta sul futuro della città».

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