MESSINA – Oltre due ore di interrogatorio per il costruttore Carlo Borella,  finito agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione “Beta”  condotta dai carabinieri del Ros. L’indagine ha svelato una cellula derivata da Cosa nostra catanese che sarebbe riuscita a collocarsi dentro l’economia reale.

 Borella  ha risposto alle domande del gip Salvatore Mastroeni fornendo chiarimenti e spiegando i suoi rapporti con gli altri indagati. Sentito alla presenza degli avvocati Isabella Barone e Alberto Gullino, l’ex presidente dell’Ance di Messina, ha voluto chiarire i vari passaggi dell’inchiesta respingendo le accuse contestate. All’interrogatorio erano presenti anche i sostituti procuratori della Dda Maria Pellegrino e Liliana Todaro ed il procuratore aggiunto Sebastiano Ardita,i magistrati che hanno condotto le indagini. Borella era tornano dal Congo dove si trovava per lavoro e si era consegnato ai carabinieri del Ros che gli avevano notificato l’ordinanza ai domiciliari.

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