MESSINA – La Corte d’Assise d’Appello ha confermato la condanna all’ergastolo per Enrico Fumia nel processo per l’omicidio di Antonino “Nini” Rottino, ucciso il 22 agosto 2006 a Mazzarrà Sant’Andrea. L’omicidio si inquadrerebbe nell’ambito di contrasti interni alla mafia barcellonese. Fumia, era accusato di essere uno dei componenti del commando che uccise Rottino.  Per l’omicidio Rottino è già stato condannato Aldo Nicola Munafò nell’ambito del processo “Vivaio”.

Fu proprio nel corso di questo procedimento che saltò fuori il nome di Fumia. A tirarlo in ballo i collaboratori di giustizia Carmelo Bisognano e Santo Gullo, alle loro dichiarazioni, anni dopo, si aggiunsero quelle di altri collaboratori.  Dopo una serie di passaggi, compresa una richiesta di archiviazione, il procedimento sfociò nel rinvio a giudizio. Nel processo d’appello l’accusa aveva chiesto la conferma della sentenza. A sostenere le ragioni della difesa l’avvocato Tino Celi.

La sera del 22 agosto 2006 l’imprenditore Rottino stava tornando a casa in auto quando scattò l’agguato. Ebbe appena il tempo di scendere dalla sua Fiat Stilo e fare qualche passo, quando dal buio sbucarono i killer che cominciarono a fare fuoco. Secondo quanto ricostruirono gli investigatori Rottino tentò di fuggire verso un vicino aranceto, ma i killer non gli diedero scampo, fu inseguito, accerchiato e finito.

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