MESSINA. Nel 2022 sono stati emessi a Messina 229 provvedimenti di sfratto, di cui il 91% per morosità, e si registrano 239 richieste di esecuzione (+334% rispetto all’anno precedente) e 80 sfratti eseguiti con la forza pubblica (+ 321%). Sono alcuni dei dati di cui si è discusso ieri mattina nel corso del IV congresso provinciale dell’Unione Inquilini, alla Casa del Popolo di via degli Amici 21.
Tanti gli interventi e i temi affrontati nel corso dell’incontro, dal reddito di cittadinanza all’emergenza abitativa, dal caro affitti per gli studenti alle politiche intraprese al livello nazionale e locale, con particolare riferimento allo sbaraccamento e al risanamento delle aree degradate della città.
«Lo avevamo preannunciato con largo anticipo: con la cessazione del blocco sfratti introdotto in periodo pandemico e operativo sino a dicembre 2021 – spiegano i promotori – senza le adeguate contromisure (prima fra tutte il potenziamento dell’edilizia residenziale pubblica), sarebbe esplosa una vera e propria bomba sociale legata all’emergenza abitativa. Nel 2022 in Italia ci sono state oltre 30.000 esecuzioni con la forza pubblica (con un incremento rispetto al 2021 del 218%), quasi 100.000 richieste di esecuzione (+200%) e quasi 42.000 nuove sentenze (+10%). In Sicilia, invece, sono stai emessi 2.047 provvedimenti di sfratto (+11%), 7.084 richieste di esecuzione (+232%) e sono stati eseguiti con la forza pubblica 1.602 sfratti (+258%). Con l’irresponsabile cancellazione del RDC e con l’azzeramento in finanziaria del fondo contributo affitti e del fondo nazionale per il contrasto alla morosità incolpevole, la situazione si inasprirà pericolosamente innescando una catastrofe sociale. Urge pertanto una grande mobilitazione popolare e per questo facciamo appello alle forze sociali, sindacali e politiche per ottenere, intanto, il rifinanziamento dei fondi soppressi e il rilancio di una politica dell’abitare col recupero e l’assegnazione degli alloggi pubblici vuoti e un nuovo piano di edilizia residenziale pubblica che manca da decenni nel nostro Paese».
Di seguito l’analisi di Clelia Marano e Antonio Currò, che affrontano alcuni dei temi più caldi e le principali criticità a Messina: