MESSINA. “Ottimizzare la gestione del comparto museale del territorio anche attraverso la promozione di una maggiore collaborazione e integrazione tra le diverse realtà museali pubbliche e private”. È con questo obiettivo che nasce la “Rete dei musei e delle realtà espositive di Messina”, un’iniziativa proposta dall’assessore alla Valorizzazione del Patrimonio Fortificato Vincenzo Caruso che mira a migliorare qualitativamente l’offerta mussale della città, oltre che “assicurare un migliore utilizzo delle risorse ed un incremento dei flussi turistici sul territorio”.

Sono già 23 le realtà che hanno aderito allo schema di convenzione, approvato dalla Giunta del sindaco Federico Basile: il Museo della Fauna (UNIME), il Museo di Cultura e Musica dei Peloritani (Associazione Kiklos), il Parco – Museo “Forte Cavalli” (Associazione Comunità Zancle), il Museo del Grano (S. Filippo), il Museo di Largo Avignone e P. Annibale (Basilica di S. Antonio), il Museo di S. Annibale (Chiesa dello Spirito Santo), il Museo del Seminario Arcivescovile, il Museo Santuario di Montalto, il Museo del Novecento, il Museo del Tesoro del Duomo, il Museo MACHO (Parco Horcynus Orca), il Museo Tesoro di S. Placido, il Museo di Storia Naturale (Istituto Ignatianum), l’Esposizione permanente “La Factory” di Linda Schipani, il Museo “I Ferri d’u Misteri” (Castanea), la Collezione Curcio (Tradizioni, Pupi e Carretto – Gesso), la Collezione di Carrozze e Carretti (A.S.D. Cocchieri e Groom dello Stretto), il Museo dei Pupi Gargano, la Galleria d’Arte Moderna della Città Metropolitana, la Galleria d’Arte Moderna di Messina (GAMM, al Palacultura), l’Esposizione Vara e Giganti, l’Antiquarium e l’Esposizione Archeologica della Sopraintendenza ai Beni culturali architettonici di V.le Boccetta. Inoltre, ha aderito anche l’Associazione Amici del Museo.

Ma cosa prevede la convenzione? Innanzitutto ne definisce le finalità: la valorizzazione dei Musei e delle realtà espositive e del loro patrimonio, agevolando e favorendone l’accesso a tutte le categorie di utenza; la promozione del rapporto tra i musei e le realtà espositive ed il contesto territoriale, al fine di migliorare la fruizione e la percezione del patrimonio culturale da parte della collettività attraverso iniziative scientifiche, educative e divulgative rivolte a turisti, studiosi, appassionati, studenti e operatori; l’aumento della visibilità delle istituzioni culturali rappresentate; il coordinamento delle attività e delle iniziative singolarmente proposte allo scopo di potenziarne l’efficacia, svilupparne la qualità dell’offerta culturale e incrementare l’afflusso di visitatori; lo sviluppo di dinamiche di progettazione condivisa; l’attivazione di forme di collaborazione tra musei pubblici e privati per migliorare la sostenibilità finanziaria ed elevare lo standard dei servizi; la promozione di iniziative volte a migliorare la fruizione pubblica del patrimonio culturale, attuando anche attività didattiche; la crescita delle competenze professionali e manageriali dei musei; la promozione dei livelli minimi uniformi di qualità; il rafforzamento delle relazioni e la promozione di intese con l’Amministrazione Regionale, l’Amministrazione della Città Metropolitana, i Comuni della provincia di Messina, le Soprintendenze competenti, il Polo Museale Regionale, il Sistema Museale Nazionale, il Ministero della Cultura e le organizzazioni del territorio.

Per raggiungere questi obiettivi, la convenzione prevede che la Rete svolga delle attività, come l’organizzazione di eventi quali festival, mostre, convegni, concerti, spettacoli ed altre iniziative a carattere temporaneo; la costituzione di banche dati informative sulle collezioni e sulle attività svolte dai musei della Rete; la realizzazione di progetti trasversali e comuni, realizzati anche tramite l’eventuale partecipazione a bandi pubblici e privati; e ogni altra attività che possa contribuire al rafforzamento della Rete sul piano organizzativo, economico, scientifico, comunicativo, didattico, informativo, divulgativo.

“Le Parti – prosegue quindi il documento – si impegnano a elaborare un programma di iniziative congiunte, individuando forme condivise di comunicazione; attivando iniziative promozionali, formative e divulgative; coinvolgendo enti, istituzioni del territorio, istituti storici e associazioni locali interessate alle tematiche; collaborando nella ricerca di fonti di finanziamento”.

“La gestione dei musei aderenti alla rete rimane, sotto il profilo istituzionale, economico, amministrativo, finanziario ed organizzativo, nella piena competenza e responsabilità dei soggetti titolari/gestori, rimanendo riconosciuta la più ampia autonomia e indipendenza di ciascun singolo ente”, si specifica nella convenzione, che stabilisce anche i parametri e le modalità di adesione (qui il link allo schema completo).

Che ruolo avrà il Comune di Messina? “Un ruolo di coordinamento e di supporto tecnico-scientifico per la definizione e avvio delle attività che, tra le altre cose, dovranno essere sinergiche e complementari alle azioni del progetto ‘Visit Me’, ovvero alle risultanze e strategie così come emergeranno dai piani di marketing territoriale elaborati dall’Ente”, si legge nella delibera di Giunta. E, infatti, l’iniziativa prevede il censimento e l’inserimento della rete museale e delle singole realtà che la compongono nell’ambito del portale del turismo www.visitme.comune.messina.it, “con l’obiettivo di potenziare ulteriormente l’offerta turistica e per promuovere l’incoming per il territorio di Messina”.

Il Comune di Messina è stato quindi individuato quale soggetto referente per il raccordo tra le attività e le iniziative proposte dai diversi soggetti pubblici e privati, nonché per le comunicazioni delle attività inerenti al progetto e l’ideazione di progetti e contenuti culturali idonei a far crescere e sviluppare l’intera Rete. Nel dettaglio, “il Comune di Messina si impegna nella proposizione di una strategia per il sistema di governance del progetto di rete, anche con elaborazione di un piano di marketing e promozione dell’offerta museale e culturale (integrata rispetto a quanto previsto dal progetto VISIT ME) favorendo il flusso informativo e promuovendolo sulle apposite piattaforme di comunicazione. Nello svolgimento delle funzioni di coordinamento generale, il Comune di Messina si avvale del supporto di un “tavolo di coordinamento”, composto dai rappresentanti di ogni ente sottoscrittore”.

Il tavolo di coordinamento, spiega la convenzione, potrà essere convocato “a cura della parte più diligente almeno una volta all’anno per la redazione degli indirizzi generali della Rete Museale e del piano di attività annuale; si riunirà, comunque, ogni volta se ne presenti la necessità su iniziativa/richiesta motivata degli aderenti”. A questi incontri potranno partecipare anche soggetti non aderenti alla Rete.

“Tutte le iniziative saranno in ogni caso gestite e realizzate in autonomia dai soggetti aderenti, sotto il coordinamento del Comune di Messina, senza vincoli o rapporti di natura gerarchica – prosegue il documento – I soggetti sottoscrittori si impegnano a condividere le azioni e le iniziative messe in atto allo scopo di definire e realizzare il programma congiunto. In assenza di personalità giuridica della rete, il Comune di Messina viene individuato quale “referente” per l’invio e la ricezione di comunicazioni a nome collettivo. Analogamente, e per la stessa motivazione, ove il tavolo di coordinamento lo ritenga opportuno e ai soli fini della gestione di iniziative e progetti, il Comune di Messina (ovvero uno degli altri enti sottoscrittori) potrà essere di volta in volta individuato quale soggetto capofila dal punto di vista giuridico-contabile, senza che ciò crei presupposti di tipo gerarchico tra gli Enti”.

Il Comune di Messina, inoltre, aderisce alla Rete anche in qualità di ente proprietario e/o gestore delle collezioni di GAMM, Esposizione Vara e Giganti, Antiquarium.

L’iniziativa “è finalizzata alla creazione dei presupposti tecnici e giuridici per l’adesione delle realtà museali ed espositive alla Rete dei Musei Comunali promossa da ANCI Sicilia”, si legge ancora nel documento.

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