BARCELLONA POZZO DI GOTTO. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto hanno arrestato Calogero Barbagiovanni, classe93, residente a Tortorici e domiciliato in Centuripe, pregiudicato per reati contro il patrimonio, in esecuzione dell’Ordinanza di Misura Cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto per i reati di estorsione e ricettazione in concorso.

Il provvedimento scaturisce da una complessa attività investigativa sviluppata dai Carabinieri, diretti dal sostituto procuratore della Procura di Barcellona Pozzo di Gotto  Sarah Caiazzo, dopo l’arresto di Giuseppe Taranto, classe ’80, avvenuto il 26 febbraio scorso a Montalbano Elicona, quando gli operanti lo coglievano nella flagranza del reato di estorsione mentre riceveva dalla vittima, un imprenditore agricolo della zona, la somma di € 1.700,00 pretesa per la restituzione di un’autovettura rubata alcuni giorni prima.

Le incalzanti e serrate indagini, alle quali hanno contribuito anche i Carabinieri del Ris di Messina mediante l’analisi tecnico-forense del telefono cellulare trovato in possesso del Giuseppe Taranto al momento della sua cattura, hanno permesso di stabilire che Calogero Barbagiovanni  non soltanto era complice di Taranto ma che avesse un vero e proprio ruolo direttivo ed organizzativo dell’attività delittuosa. Numerosi infatti sono i contatti telefonici e multimediali (whattsapp, messanger ed altri applicativi di messaggistica istantanea) che sono emersi dalla “lettura” del dispositivo e che hanno permesso di comprendere come lo stesso fornisse precise indicazioni su come comportarsi con la vittima e quali condizioni imporre per realizzare l’estorsione secondo il classico schema del “cavallo di ritorno”.

Dalle chat accuratamente recuperate dagli esperti del Ris è emerso chiaramente che era proprio il Barbagiovanni ad avere la materiale disponibilità del veicolo e che dettava le regole del gioco, pur non avendo mai avuto contatti diretti con la vittima. Lo stesso dovrà infatti rispondere anche del reato di ricettazione.

L’arrestato, dopo le formalità di rito, come disposto nell’Ordinanza restrittiva, veniva tradotto agli arresti domiciliari.

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