MESSINA. Gli ultimi casi finiti nell’occhio del ciclone sono l’espulsione di Bonucci per una gomitata in Milan-Genoa e quella di Mandzukic in Udinese -Juve. Episodi che abbiamo visto e rivisto fino allo sfinimento malgrado la recente introduzione del Var, ovvero il “video assistant referee” che avrebbe dovuto mettere la parola fine alla storica “moviola”. La cui storia è legata è in maniera indissolubile a quella del Messina.
 Malgrado in questi giorni si celebri il cinquantesimo compleanno della visione rallentata delle immagini, che per convenzione si fa risalire a un derby Inter-Milan del 22 ottobre 1967, il mezzo secolo convenzionalmente attribuito alla moviola è soltanto un falso storico. Per risalire alle sue origini bisogna fare infatti un passo indietro, e precisamente al 28 febbraio di 52 anni fa. Correva l’anno 1965 quando Enzo Tortora introdusse per la prima volta il rivoluzionario mezzo tecnologico in seguito a un gol di Gianni Rivera in Milan-Messina. Siamo negli studi della Domenica Sportiva (puntata numero 589) e il presentatore ligure, coadiuvato al montaggio da Heron Vitaletti, sceglie la “danza angelica” dell’abatino per mostrare al pubblico la nuova frontiera della tecnologia. “Alle volte, voi sapete, nel calcio succedono dei momenti di discussione, delle questioni piccole ma opinabili, che è bene vedere al rallentatore. Io ho scelto questo secondo gol di Rivera e vorrei adottare una tecnica nuova […]. È piuttosto importante perché, dicevo, come vi rendete conto, quando succederà qualche questione spinosa potremo eventualmente ripassarcela qui, tra amici, con calma. Niente sfugge, non è più calcio minuto per minuto, ma secondo per secondo”.

Da allora sono trascorsi 52 anni, i giallorossi purtroppo affrontano avversarsi di ben altro rango, campioni italiani come Rivera non ce ne sono più e la moviola viene fatta in tempo reale direttamente sul campo. Eppure, le discussioni e le polemiche rimangono sempre le stesse. Dunque, dove eravamo rimasti?”commenterebbe qualcuno.

 

 

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